La scrittrice Elif Shafak: «Come è possibile che gli aeroporti turchi siano costruiti sulle faglie dei terremoti?»

L’autrice de “La bastarda di Istanbul”: sono anni che gli scienziati ci mettono sull’avviso

«È colpa della corruzione e dell’avidità che vivono nel cuore della politica. Com’è possibile che gli aeroporti siano stati costruiti sulle faglie dei terremoti? Chi ha dato il permesso?». La scrittrice Elif Shafak, autrice di “La bastarda di Istanbul”, oggi parla con il Corriere della Sera del sisma che ha colpito la Turchia. E anche delle cause. Nel colloquio con Monica Ricci Sargentini la scrittrice punta il dito contro l’abusivismo: «Sono anni che gli ingegneri e gli scienziati ci mettono sull’avviso. Ma i funzionari del governo e i loro compari hanno continuato a costruire questi edifici e aeroporti deboli per fare soldi. E ora quegli aeroporti sono distrutti dal terremoto. Ed è difficile portare anche gli aiuti in molti luoghi. La gente cerca di salvare i propri cari a mani nude. Lo Stato ha dimostrato di non essere all’altezza, ha fallito immensamente ed è il popolo che sta soffrendo».


Per Shafak non sono i terremoti che uccidono le persone: «È colpa della corruzione e dell’avidità che vivono nel cuore della politica. Perché si costruiscono palazzi che non rispettano le regole di sicurezza e nessuno paga mai?». Nelle sue parole riecheggiano quelle di Mario Tozzi, che ieri ha parlato dell’abusivismo edilizio come causa principale delle vittime. Che intanto stanno per superare quota 8 mila tra Siria e Turchia. «Ci sono migliaia di persone ancora intrappolate sotto le macerie. Coloro che sono “salvati” sono in balia del gelido inverno senza un aiuto adeguato. La situazione è devastante oltre le parole. Provo una tristezza immensa», aggiunge Shafak.


E ancora: «Teniamo anche presente che ci sono molti rifugiati in queste zone. Allo stesso modo, la Siria settentrionale è stata devastata dall’impatto della guerra. Quindi la gente già soffriva, già lottava prima del terremoto. Questa è una tragedia enorme. Sia la Turchia che la Siria hanno bisogno di un urgente aiuto internazionale. C’è qualcosa che ognuno di noi può fare». Infine, un auspicio: «Spero vivamente che l’opposizione riesca a rimanere unita e a vincere le elezioni perché si è passato il limite. La Turchia non merita questo regime autoritario e corrotto. La Turchia merita una vera democrazia».

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