La 70enne incredula dopo 122 ore sotto le macerie in Turchia, le prime parole ai soccorritori dopo “l’apocalisse” – Il video

«C’è il mondo e ci sei tu, vieni», le hanno risposto gli operatori

«C’è ancora il mondo?». Sono le prime parole di Menekse Tabak, la 70enne tratta in salvo dopo 122 ore sotto le macerie nella città della Turchia meridionale di Kahramanmaras, epicentro della scossa di magnitudo 7,8 di lunedì scorso. Nel video pubblicato dall’emittente turca Tra Haber, si vedono i soccorritori estrarre la donna dalle rovine dell’edificio crollato tra applausi e urla di gioia. «C’è il mondo e ci sei tu, vieni», le hanno risposto gli operatori. Oltre alla 70enne, in mattinata un sedicenne è stato estratto vivo dalle macerie a 119 ore dal terremoto; stessa sorte per una bimba di 2 mesi, salvata dopo 128 ore dalla prima scossa. Nel frattempo, è salito a oltre 25mila il bilancio dei morti: lo riferiscono fonti ufficiali. Per il capo degli aiuti internazionali delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, quello in Turchia è stato «il peggior disastro degli ultimi 100 anni nella regione», ha detto Griffiths secondo il quale il bilancio dei morti potrebbe raddoppiare. «Ci sono molti tipi di voci là fuori su come potrebbe finire ed è davvero difficile da stimare in modo preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie, ma sono sicuro che il bilancio dei morti raddoppierà o più. Questo è terrificante», ha concluso.


La situazione in Siria: Assad in visita nella zone terremotate

Il presidente siriano Bashar al-Assad e sua moglie Asma hanno incontrato i soccorritori e le squadre di civili nelle parti della Siria nordoccidentale colpite dal devastante terremoto. A riportarlo è la Cnn che aggiunge, inoltre, come i due si siano recati all’ospedale universitario di Tishreen nella città di Latakia per visitare le persone ferite e parlare con le famiglie colpite dal sisma. Assad e sua moglie hanno anche fatto visita alle squadre di soccorso russe e siriane che operano nella città di Jableh, a 25 chilometri (circa 15,5 miglia) a sud di Latakia.


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