Meloni e Tajani stoppano Berlusconi: «Sostegno all’Ucraina saldo e convinto». Pd e Azione all’attacco: «Ecco perché l’Italia è isolata in Europa»

La nota di Palazzo Chigi dopo le esternazioni del leader di Forza Italia su Zelensky. Poi quella del ministro degli Esteri

Non si è fatta attendere la risposta di Giorgia Meloni al nuovo attacco di Silvio Berlusconi sulla politica estera. A stretto giro, Palazzo Chigi ha diramato una nota che blocca sul nascere ogni ipotesi di un cambio di linea, ventilato da Berlusconi. «Il sostegno all’Ucraina da parte del governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’esecutivo», ha fatto sapere Chigi. Il chiarimento è susseguito alle dichiarazioni che il leader di Forza Italia ha rilasciato fuori dal seggio di Milano, dopo aver votato per le elezioni regionali. Dichiarazioni critiche sia sull’azione della presidente del Consiglio sia sulla figura di Volodymyr Zelensky: «Io a parlare con Zelensky, se fossi stato presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché come sapete stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili», ha detto il Cavaliere. Un moto di solidarietà col presidente ucraino, dunque? Tutt’altro: «Bastava che lui cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo (la devastazione del suo Paese, ndr) non sarebbe avvenuto. Quindi io giudico molto, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore».


Tajani “smentisce” il leader del suo stesso partito

In soccorso della premier, e a correggere la posizione espressa dal leader del suo stesso partito, Forza Italia, è subito intervenuto anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, coordinatore del partito di cui Berlusconi è presidente: «Forza Italia è da sempre schierata a favore dell’indipendenza dell’Ucraina, dalla parte dell’Europa, della Nato e dell’Occidente. In tutte le sedi continueremo a votare con i nostri alleati di governo rispettando il nostro programma».


Pd e Terzo Polo attaccano Meloni e la maggioranza

«Giorgia Meloni è d’accordo con le parole inquietanti pronunciate da Berlusconi sulla guerra in Ucraina? Oggi di fatto si è schierato ufficialmente con la Russia di Putin. Con questi alleati di governo la premier non si lamenti di come viene trattata in Europa». Così Simona Malpezzi, capogruppo del Partito democratico al Senato, su Twitter. Altrettanto duro Carlo Calenda: «Berlusconi ricomincia con i suoi vaneggiamenti putiniani, in totale contrasto con l’Unione europea, il governo di cui fa parte e il ministro degli Esteri che è anche espressione del suo partito. Pessimo». L’ex ministra Elena Bonetti ha detto di provare pena per come questa maggioranza sta gestendo i dossier di politica internazionale: «Berlusconi conferma che questo governo non ha credibilità in politica estera. Poi Meloni dà la colpa a Macron del nostro isolamento internazionale. Che pena e che vergogna».

La nota dell’ex berlusconiana Mariastella Gelmini ha chiamato in causa i vertici del Partito popolare europeo: «Le incredibili dichiarazioni di Berlusconi sul presidente ucraino Zelensky, trasformato in un “aggressore”, richiederebbero una presa di distanza immediata del governo italiano. Berlusconi è infatti il leader di un partito che sostiene l’esecutivo ed esprime un vicepremier che è anche ministro degli Esteri. Mi chiedo anche fino a quando proseguirà il silenzio del Partito popolare europeo su quella che oramai non si può più definire una ambiguità di Forza Italia, ma, dopo le parole di oggi, un chiaro sostegno a Putin e alla invasione di un Paese sovrano». Tornando al Pd, il senatore Dario Parrini ha definito alla stregua di un delirio la posizione di Berlusconi, attaccando anche però la Lega: «Ennesima dichiarazione pro-Putin e anti-Ucraina. Salvini ha più volte dimostrato di pensarla più o meno allo stesso modo. Il danno che questi spropositi creano alla credibilità della politica estera italiana è enorme.

«Lo osservo con grande amarezza – ha continuato Parrini -. Date queste circostanze, l’isolamento del nostro Paese in Europa è, purtroppo, e sottolineo purtroppo, del tutto inevitabile. Siamo un’anomalia assoluta: né Germania, né Francia, né Spagna o Portogallo hanno nella maggioranza di governo leader politici su posizioni così deliranti». Il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, ha ammesso di aver provato «imbarazzo» per le parole di Berlusconi. Riccardo Magi di +Europa, su Twitter, ha scritto: «Berlusconi esprime una linea diversa da quella del governo sulla principale questione di politica estera che l’Europa sta affrontando ed esprime al contempo il ministro degli Esteri. Non stupisca poi che il governo Meloni risulti poco credibile e isolato nei consessi internazionali».

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