Messina Denaro, i dubbi della nipote-avvocata sul boss al 41 bis: «È grave: non so se lo curano bene in cella»

Parla per la prima volta Lorenza Guttadauro che solleva dubbi sulla compatibilità del carcere duro con le condizioni di salute del boss mafioso

Le condizioni di salute di Matteo Messina Denaro «sono molto gravi» dice l’avvocata Lorenza Guttadauro, nipote del boss mafioso al 41 bis nel carcere di L’Aquila. Intervistata da Valeria Ferrante per Rainews24, Guttadauro solleva per la prima volta dubbi sulla compatibilità delle condizioni di salute di Messina Denaro, malato oncologico e già in cura chemioterapica nel carcere abruzzese, con la detenzione del carcere duro: «Non so se lo stanno curando bene – spiega l’avvocata – Non credo che la cella possa essere paragonata a un ambulatorio medico». Il boss è stato interrogato due giorni fa, il 13 febbraio, dagli inquirenti di Palermo, il procuratore Maurizio de Lucia e l’aggiunto Paolo Guido. Dopo un colloquio di circa un’ora alla presenza dell’avvocata Guttadauro, i pm palermitani avevano commentato che Messina Denaro riceveva tutte le cure necessarie ed era «lucido e sereno». Già da un anno prima dell’arresto dello scorso 16 gennaio, Messina Denaro era in cura presso la clinica La Maddalena di Palermo, dove svolgeva periodiche sedute di chemioterapia per un tumore al colon. Terapia che il boss sta continuando a seguire anche in carcere a L’Aquila, in un ambulatorio medico vicino alla sua cella.


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