Il manoscritto e il messaggio per la figlia ritrovati nel covo di Matteo Messina Denaro

Un appunto scritto a mano dal boss: «Da dare a Lorenza (Alagna) quando sarà pronta a leggere»

Un manoscritto indirizzato alla figlia Lorenza Alagna. Lo hanno ritrovato i carabinieri del Ros nel covo di Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara. A parlarne è Rino Giacalone su Livesicilia. Nell’abitazione di vicolo San Vito o Cb/31 intestata ad Andrea Bonafede, tra alcuni libri, c’era lo scritto. Sopra, fa sapere il quotidiano, un appunto scritto a mano dal boss: «da dare a Lorenza quando sarà pronta a leggere, quando sarà avulsa dal condizionamento di terze persone». Altri pizzini, nascosti in un’intercapedine, sono stati trovati durante la perquisizione nella casa della famiglia a Castelvetrano. Mentre nel portafogli dell’Ultimo dei Corleonesi il giorno dell’arresto i carabinieri hanno trovato alcune foto. Una ritrae il nipote Gaspare Allegra, morto nel 2021 in un incidente sulle montagne della Grigna. Altre invece sono suoi ritratti giovanili.


Chi è Lorenza Alagna

Anche un altro appunto ritrovato tra le carte di ‘U Siccu si rivolgeva molto probabilmente alla figlia avuta durante la latitanza da Francesca Alagna detta Franca. «Perché Lorenza non vuole vedermi?», scriveva Diabolik. Nella vita di Messina Denaro ci sono tre donne che si chiamano Lorenza: la madre Lorenza Santangelo. Che in un biglietto a lui indirizzato e intercettato dalla polizia si lamentava che il latitante non venisse mai a casa a trovare la figlia. Poi c’è la nipote Lorenza Guttadauro, che ha scelto come avvocata. E infine c’è proprio la figlia nata il 17 dicembre 1996. Ad appena un mese dal suo compleanno. Su Messina Denaro si è parlato anche per qualche tempo di un altro figlio non riconosciuto e chiamato Francesco, come il padre Don Ciccio. Lorenza Alagna, secondo i racconti e anche a leggere quanto scritto dallo stesso Diabolik, non ha mai incontrato il padre. Ai giornalisti che le hanno chiesto un commento dopo l’arresto aveva risposto di non voler sapere nulla di lui.


La lettera e il giudizio della figlia

La ragazza, che nel frattempo è diventata madre, aveva anche fatto sapere di non voler andare ai colloqui in carcere. Poi aveva smentito tutto, dicendo di non aver mai rinnegato il padre. Mentre una professoressa che ha fatto lezione nella classe da lei frequentata ha detto che per la figlia lui sarebbe rimasto sempre suo padre. Nei pizzini che avrebbe inviato all’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino Messina Denaro ha parlato anche della figlia: «Mia figlia non l’ho mai vista; ha il destino di essere orfana di padre. Se la vita ha tolto a me per dare a lei mi sta bene. Può prendersi tutto ciò che mi resta per darlo a lei. Quando crescerà sarà in grado di capire e potrà giudicarmi. Non accetto il giudizio dei tribunali ma accetterò il giudizio di mia figlia».

Le storie su Lorenza

Lorenza e la madre Franca hanno vissuto nella casa natale di Matteo Messina Denaro fino alla vigilia del compimento della maggiore età della ragazza. La nonna Lorenza Santangelo definiva con le altre persone del paese la nuora come “un’amica” che si era stabilita da loro. Nel libro “‘U Siccu” di Lirio Abbate si racconta anche una storia che la riguarda. La ragazza aveva infatti costruito un rapporto con un ragazzo che a quanto pare era inviso alla famiglia. Che aveva provato a dissuadere sia lei che lui ma con risultati non molto incoraggianti. Quando uno dei familiari si è avvicinato al fidanzatino lui gli ha risposto «ti denuncio». Con lei la reazione è stata simile: la ragazza ha continuato a frequentarlo finché il rapporto è finito per sua scelta.

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