Ucraina, Lavrov minaccia: «L’Occidente sta raggiungendo il punto di non ritorno». Borrell: «La controffensiva russa è iniziata»

Il segretario della Nato Stoltenberg intanto ribadisce: «L’Ucraina entrerà nella Nato dopo aver vinto la guerra»

«La politica dell’Occidente per trasformare l’Ucraina in una roccaforte anti-russa sta raggiungendo il punto di non ritorno». Lo ha detto il ministero degli Esteri russo, Sergej Lavrov, durante il suo intervento al parlamento russo. Secondo il funzionario, quello che sta cercando di fare «la guerra ibrida dell’Occidente è circondare la Russia e trasformarla in uno “Stato canaglia”». In questo senso, mettere fine al dominio mondiale» dell’Ovest diventa, così, l’obiettivo principale del Cremlino. Un leitmotiv, quello del diplomatico, che ormai va avanti dall’inizio dell’invasione in Ucraina: la minaccia all’Occidente, considerato la causa di “tutti i mali”, continua infatti a risuonare in tutti i discorsi della fazione russa. «La nostra politica estera aggiornata – ha sottolineato Lavrov, citato dall’agenzia Tass – evidenzia il bisogno di mettere fine al monopolio dell’Occidente costruendo un sistema globale che impedisca di perseguire interessi egoistici, e che sia basato invece su un equilibrio giusto e universale degli interessi, come richiesto dalla Carta delle Nazioni Unite».


Nazioni Unite, chiamate in causa questa volta anche dall’Alto Rappresentante Ue per la politica Estera Joseph Borrell che, quasi in contemporanea all’intervento del ministro russo tra i banchi della Duma, ha parlato alla Plenaria del Parlamento europeo dove, ancora una volta, ha mostrato il fermo appoggio all’invio di armamenti al Paese invaso poiché «la controffensiva russa è iniziata – dice – anche se un po’ a rilento». «Dobbiamo continuare a sostenere militarmente l’Ucraina ancora di più di quanto fatto finora. Per ottenere la pace bisogna prima vincere la guerra. E allo stesso tempo dobbiamo fare più sforzi diplomatici», ha aggiunto Borrell. «Credete davvero che se non aiutassimo più Kiev ciò spingerebbe Putin al tavolo dei negoziati? Siate realisti. Ogni morte causata da un’arma fa male a me quanto a voi ma se vogliamo che la guerra duri meno la soluzione è aiutare di più Kiev e con maggiore celerità», ha sottolineato. Per il funzionario europeo è necessario, anche, iniziare a parlare di ricostruzione in vista della fine delle ostilità. «Dovremo pensare anche al dopoguerra. L’Europa deve avere un ruolo. Dobbiamo pensare alla ricostruzione dell’Ucraina. Probabilmente avremo bisogno di nuovi leader in Russia, che magari aiutino la riconciliazione. In Europa dopo la seconda guerra mondiale è successo», ha concluso. 


La Nato ribadisce: «L’Ucraina entrerà nell’Alleanza dopo aver vinto la guerra»

«Sull’Ucraina la posizione della Nato non è cambiato, abbiamo sempre detto che l’Ucraina diventerà membro della Nato. Ma ora la priorità è assicurare che l’Ucraina vinca la guerra. È l’unico modo per integrarla e avvicinarla alla cooperazione euro-atlantica». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. «La Russia era contraria anche all’adesione della Macedonia del Nord e del Montenegro ma i due Paesi e gli Alleati hanno deciso di compiere questo passo e ora sono membri. Così come ormai sono al tavolo della Nato la Svezia e la Finlandia», ha sottolineato. Nel frattempo, per fare fronte ai fabbisogni derivanti dal sostegno all’Ucraina i partner della Nato si sono impegnati stamane a collaborare con le industrie per incrementare la produzione di munizioni. Tuttavia, per il numero uno dell’Alleanza atlantica «C’è bisogno di fare ancora di più». È importante «investire – spiega Stoltenberg – almeno il 2% del Pil».

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