È morto nel terremoto in Turchia Angelo Zen, la conferma del ministro Tajani: «Ritrovato il corpo»

I contatti con l’imprenditore si erano interrotti il 5 febbraio scorso, alla viglia del terribile sisma che ha devastato il Sud della Turchia

È morto nel terremoto in Turchia Angelo Zen, l’imprenditore italiano scomparso dallo scorso 5 febbraio, data dell’ultimo contatto della famiglia alla vigilia del terribile sisma. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato la morte del 60enne originario di Saronno ma danni residente in Veneto: «Purtroppo è stato ritrovato senza vita il corpo di Angelo Zen – ha scritto su Twitter – Abbiamo provveduto a informare la famiglia e attraverso la nostra ambasciata in Turchia da avviare le procedure di rientro della salma in Italia. Mi stringo al dolore dei suoi cari». Il corpo di Angelo Zen è stato individuato da una unità cinofila del soccorso alpino della Guardia di Finanza italiana nell’albergo di 8 piani dove alloggiava, completamente distrutto dal sisma. Grazie all’analisi delle planimetrie dell’hotel, le squadre italiane sono prima riuscite ad individuare il punto in cui si trovava la camera e successivamente, dopo tre giorni di ricerca sotto le macerie, hanno individuato 3 corpi: quello di Zen è stato l’ultimo ad essere estratto, con l’aiuto delle squadre Usar turche. Ad individuare il corpo dell’imprenditore – ha riferito il capo dell’aliquota del soccorso alpino della Guardia di Finanza sul posto, il tenente colonnello Alessandro Alberioli – è stato il cane Fury, un pastore tedesco di 8 anni specializzato nella ricerca di persone e ora in cura per le ferite riportate durante la ricerca. In queste ore è arrivato anche il messaggio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «La notizia del ritrovamento del corpo senza vita dell’imprenditore veneto Angelo Zen, rimasto ucciso nel terremoto che ha sconvolto Turchia e Siria, ci riempie di tristezza. A nome del Governo esprimo le mie più profonde condoglianze e la mia vicinanza alla famiglia». L’imprenditore si trovava infatti a Kahramanmaraş, nel Sud Est della Turchia, per un impegno di lavoro. Titolare di una ditta individuale, si occupava di macchine industriali specializzate nell’oreficeria.


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