Bufera su La Russa per la frase sul dispiacere di avere un figlio gay. Ma lui replica: «Ho detto piccolo dispiacere, non un problema»

La notizia, di ieri, ha suscitato una raffica di proteste dei politici delle opposizioni. Che dopo le dimissioni di Delmastro, Donzelli e Montaruli – quest’ultime ottenute – adesso chiedono un passo indietro al presidente del Senato

È il quarto esponente di Fratelli d’Italia su cui, a quattro mesi dall’inizio della legislatura, si abbatte una pioggia di richieste di dimissioni. Dopo il caso DelmastroDonzelli e la condanna definitiva di Augusta Montaruli, nel mirino delle opposizioni finisce Ignazio La Russa. Il presidente del Senato, nella registrazione della prima puntata di Belve su Rai 2, dichiara: «Se mio figlio mi dicesse di essere omosessuale accetterei con dispiacere la notizia. Vorrei che mio figlio mi somigliasse, altrimenti pazienza, sarebbe come se fosse milanista». La Russa, che è un tifoso appassionato dell’Inter, dopo la raffica di critiche, prova a chiarire: «A una domanda specifica ho risposto che avere un figlio gay sarebbe un piccolo dispiacere, ma non un problema. Poi mi è capitato sul serio: uno dei miei figli andava allo stadio a vedere il Milan, e per me è stato un piccolo dispiacere, nulla di più». Ma non basta: dal Partito democratico a +Europa, tutto l’arco parlamentare di centrosinistra invoca un passo indietro della seconda carica dello Stato. E persino la leggenda calcistica neroazzurra, Sandro Mazzola, contesta il presidente del Senato: «Una battutaccia, poteva farne a meno. Se la poteva risparmiare, era meglio».


Alessandro Zan: «Sui diritti la destra è legata a una cultura post-fascista»

Alessandro Zan, anche per il disegno di legge contro l’omotransfobia proposto nella scorsa legislatura, è diventato un punto di riferimento politico per la difesa dei diritti Lgbtqi+. Ed è tra i primi a scagliarsi contro La Russa: «Avere un padre con i busti di Mussolini in camera da letto è sempre un dispiacere», scrive su Twitter. Poi, commentando la vicenda con LaPresse, aggiunge: «La seconda carica dello Stato non può e non deve pronunciarsi in modo così discriminante e offensivo. Paragonare l’orientamento sessuale di una persona che è una cosa che una persona non sceglie con una tifoseria calcistica lo trovo molto deprimente oltre che offensivo. Purtroppo la destra italiana non ha fatto i conti con il passato, è ancora legata a una cultura post-fascista che vede i diritti come fumo negli occhi. Le destre moderne europee hanno una posizione molto più avanzata. Solo in Italia i diritti sono oggetto di scontro politico». Per Zan, prima di lasciare lo scranno più alto del Senato, La Russa dovrebbe scusarsi subito: «Nelle sue parole c’è omofobia ma anche sessismo, quando dice che le donne di governo del centrodestra sono meno belle ma più competenti, anche basta».


La nota di Alleanza verdi sinistra: «Siamo disgustati. Chiediamo le dimissioni»

Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa verde e deputata di Alleanza verdi sinistra, va diretta alla richiesta di un passo indietro di La Russa. In una nota, a nome del suo gruppo, scrive: «Sono disgustata dalle parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa. È inammissibile che, nel XXI secolo, ci siano ancora persone che pensano che l’orientamento sessuale sia una scelta o una questione di preferenza, come il tifo per una squadra di calcio: un grave errore che dimostra una mancanza di comprensione e rispetto verso le persone Lgbtqi+. Il fatto che queste parole vengano pronunciate da una delle più alte cariche dello Stato è ancora più preoccupante per l’impatto negativo che questo tipo di linguaggio discriminatorio può avere sulla vita di molti. Per questi motivi, chiediamo le dimissioni immediate».

Il lungo elenco di politici che invitano La Russa a lasciare l’incarico a Palazzo Madama

Il deputato del Pd Stefano Vaccari definisce le parole del presidente del Senato «insopportabili e deprecabili». Un atteggiamento che, a suo dire, costituisce «un problema per la gestione democratica delle istituzioni». Sui propri canali social, +Europa attacca: «Presidente La Russa, avere un figlio gay non è affatto un dispiacere. Il dispiacere è avere in bella vista busti del Duce e vantarsene. È decidere di non festeggiare il 25 aprile. È non amare i propri figli per quello che sono e non per quello che si vorrebbe che fossero. Il dispiacere, Ignazio La Russa, è che sia proprio lei a rappresentare inadeguatamente la seconda carica dello Stato. Siamo fieri e contenti di non assomigliarle». Da Bruxelles, Brando Benifei, capogruppo del Pd all’Europarlamento e da sempre vicino alla comunità Lgbtqi+, scrive: «La Russa dimostra ancora una volta la sua inadeguatezza». La presidente dei Dem al Senato, Simona Malpezzi, dice: «Le sue parole sono inaccettabili: offensive, divisive, stereotipate, sessiste. Non si tratta di essere o meno politically correct: si tratta di rispettare le istituzioni che si rappresentano».

Pd: «L’Italia davvero merita un presidente del Senato di questo livello?»

L’ex presidente della Camera Laura Boldrini: «La Russa va in tv e offende migliaia di persone. La seconda carica dello Stato che discrimina definendo “un dispiacere” avere figli gay e facendo commenti sessisti sulle colleghe di destra. Affermazioni indecorose». Per la senatrice Dem Valeria Valente, i toni di La Russa sono «misogini e discriminatori» e non può parlare così un presidente del Senato. «Omofobia, sessismo, fascismo, prese in giro, supponenza. Ma l’Italia davvero merita un presidente del Senato di questo livello?» afferma in un tweet la deputata Ilenia Malavasi. Ancora, il sindaco di Firenze Dario Nardella si dice rattristato e preoccupato dalle parole di La Russa. «Il dispiacere è che La Russa sia la seconda carica dello Stato», incalza Marco Furfaro. L’eurodeputata Alessandra Moretti: «La seconda carica dello Stato che insulta donne e omosessuali . Con questo governo i diritti rischiano tanto». Da persona queer che vive nel 2023, afferma la deputata Rachele Scarpa, «vorrei un presidente del Senato in grado di risparmiarci la sua omofobia. Il vero dispiacere è vedere La Russa ricoprire con tanta arroganza e poco rispetto la seconda carica dello Stato».

Terzo polo: «Le parole di La Russa trasudano qualunquismo, superficialità e pregiudizio»

Dal Terzo polo, Ivan Scalfarotto prova a dare una lezione di vita a La Russa: «Un figlio ti assomiglia sempre, qualsiasi sia il suo orientamento sessuale. E ha sempre bisogno di essere guidato, di essere amato: se attraversa delle prove ne ha bisogno anche di più. Un figlio ti assomiglia sempre, caro presidente La Russa, se uno prova a essere un buon padre». La senatrice Silvia Fregolent fa notare come «La Russa dimentichi il suo ruolo di seconda carica dello Stato e riesca nella miracolosa impresa di esprimersi in modo inadeguato su donne e omosessuali nella stessa intervista». Fabrizio Benzoni, deputato terzopolista, aggiunge: «Le parole di La Russa trasudano qualunquismo, superficialità e pregiudizio che non sono accettabili se ascoltate in una scuola, in un posto di lavoro, figurarsi quando vengono pronunciate dalla seconda carica dello Stato. Semplicemente imbarazzante». Infine, arriva la reprimenda da Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay: «Sono rimasto abbastanza basito dalle parole pronunciate da Ignazio La Russa: prima ha detto che gli dispiacerebbe avere un figlio gay e poi ha aggiunto che il dispiacere sarebbe paragonabile a quello di avere un figlio che tifa Milan e non Inter. Ma essere milanista o interista è una scelta, mentre essere lesbica, gay, bisessuale o trans non lo è. Si nasce tali e così si è, al pari di nascere biondo o moro».

Partito gay: «Basiti da frasi offensive e discriminatorie»

Nel lungo ragionamento all’agenzia Dire, Marrazzo tenta di far capire come l’orientamento sessuale non sia una scelta dell’individuo. «Dunque se La Russa avesse avuto un figlio che invece di essere biondo fosse stato bruno con gli occhi scuri gli sarebbe dispiaciuto? Queste frasi pronunciate come presidente del Senato sono davvero molto gravi, perché significa che un figlio omosessuale è un dispiacere. Purtroppo, oggi non esiste una legge contro l’omofobia e quella di La Russa risulta come una libera espressione, anche se si tratta di frasi gravissime. Ora un padre – continua Marrazzo – si sente giustificato da La Russa a essere dispiaciuto, e quindi a non accettare, che il proprio figlio sia gay, lesbica, bisessuale o trans. Non è solo un fatto gravissimo ma è offensivo e ridicolo paragonarlo alle tifoserie calcistiche. Penso – conclude Marrazzo – che queste frasi siano molto gravi. Dopo le polemiche, La Russa ha regalato il busto di Mussolini a sua sorella. Ritengo che dopo questa intervista dovrebbe chiedere scusa alla comunità Lgbtqi+ e fare un cambio di passo. L’orientamento sessuale non si cambia, non è una scelta e va quindi profondamente rispettata. Affermare che si delude è offensivo e discriminatorio».

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