Omicidio Pesaro, l’ipotesi sul 27enne ucciso: conosceva il suo killer, l’ha colpito alle spalle

Nell’abitazione dove è avvenuto l’omicidio non sono stati trovati segni di scasso, il giovane avrebbe aperto la porta a qualcuno di cui si fidava

Pierpaolo Panzieri, il 27enne trovato morto vicino al bagno di casa sua nel centro storico di Pesaro, conosceva il suo carnefice. Sul corpo del giovane sono stati trovati evidenti segni di coltellate. La Squadra Mobile ne ha individuati almeno tre, ad un fianco e alla schiena. I fatti dovrebbero risalire tra ieri sera, 20 febbraio, e la scorsa notte. L’arma del delitto non è ancora stata trovata, ma la porta di casa dove è avvenuto l’omicidio non presenta segni di scasso. Si ipotizza quindi che sia stato lo stesso Panzieri ad aprirla a qualcuno di cui probabilmente si fidava. A dare l’allarme è stato il fratello, dopo che il ragazzo non si era presentato al lavoro questa mattina 21 febbraio. Il 27enne lavorava con il padre, secondo Il Resto del Carlino, era un appassionato di musica e suonava diversi strumenti musicali e risulta titolare di una ditta di lavori edili. Il ragazzo viveva in quella casa in via Gabelli da appena 15 giorni e per questo era poco conosciuto nel quartiere. In casa sono state trovate diverse macchie di sangue. Dettaglio che ha fatto escludere sin da subito l’ipotesi di un suicidio. Intanto, gli investigatori continuano le indagini, ascoltando amici e familiari di Pierpaolo. Stanno, inoltre, cercando nei bidoni della spazzatura e dei tombini nel tentativo di recuperare l’arma del presunto omicidio, mentre i vigili del fuoco stanno esaminando i tetti delle case vicine.


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