Venezia, giovane arbitro spiega le regole su TikTok: l’Aia lo sospende fino al 2024 – Il video

Alessandro Iuliano: ««Non contesto la decisione perché c’è un regolamento che parla chiaro»

Alessandro Iuliano, arbitro della sezione di Mestre, noto online come “Arbitrino” non potrà rientrare in campo prima dell’estate 2024. Nel maggio dello scorso anno è stato, infatti, punito con un provvedimento di inibizione da parte dell’Aia, che a maggio l’ha fermato per 5 mesi e a novembre gliene ha aggiunti altri 18. La motivazione? Il 23enne ha violato il regolamento dell’Associazione italiana arbitri, pubblicando video su TikTok. «Ho iniziato per caso, a pandemia inoltrata, su consiglio di un amico che rivelava i segreti del calcio giocato. Ho pensato: perché non farlo spostando il focus sugli arbitri?», ha spiegato a La Stampa. Detto fatto: nel giro di pochi mesi Iuliano è diventato l’arbitro più “famoso” d’Italia con 182mila follower su TikTok e circa 27mila su Instagram.


La storia di Alessandro Iuliano

Così, Alessandro comincia a ideare alcuni format originali: commenta le prestazioni, dispensa consigli per gli aspiranti arbitri e spiega gli episodi più discussi delle partite di Serie A. «Durante l’Europeo, ho ricevuto alcune indicazioni dai dirigenti della mia sezione. Mi dissero di andarci piano con le opinioni personali e io ne ho preso atto». Tuttavia, da un giorno all’altro, spiega l’arbitro, «ho ricevuto un avviso tramite la piattaforma digitale dell’Aia. Ho scoperto che era stato avviato un procedimento di istruttoria a mio carico, però non venivano neppure spiegate le ragioni. Sono stato convocato negli uffici veneti della Figc. Ho incontrato un procuratore dell’Aia, che voleva sapere quanto seguito avessi e per quale motivo pubblicassi quei video sui social. Per me è una vera e propria passione, un canale per mettermi in contatto con persone che hanno i miei stessi interessi».


L’«Arbitrino» su TikTok

Da Roma arriva l’ok per avviare il processo, Iuliano si presenta dinanzi alla Commissione di Disciplina regionale ed è sanzionato inizialmente con 5 mesi di sospensione. «Non contesto la decisione, perché c’è un regolamento che parla chiaro», spiega Iuliano che aggiunge, inoltre, come ai tesserati non è concesso «fare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma, anche a mezzo di siti internet, che attengano a gare dirette (…) da ogni associato, salvo espressa autorizzazione del Presidente dell’Aia (…)». E non si può «rilasciare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma, attinenti gli aspetti tecnici ed associativi dell’Aia», racconta. «Ho deciso di raccontare quello che mi sta succedendo, perché è giusto che tutti sappiano come è strutturato il mondo degli arbitri – conclude Iuliano -. Oggi i social network sono fondamentali, l’Aia potrebbe sfruttarli per confrontarsi con i tifosi. Tra i fan e gli arbitri esiste ancora una barriera, che con internet può essere finalmente abbattuta. Ormai non ho nulla da perdere: conosco decine di persone che condividono le mie idee e mi danno la forza per andare avanti».

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