Così il 39enne ha travolto e ucciso le due donne al casello dell’A4: lo schianto a 150 km/h – Il video

Secondo i primi risultati del test tossicologico, l’uomo aveva guidato sotto l’effetto di cannabis e benziodazepine. Prima di mettersi al volante, era entrato e uscito da due ospedali

Non c’è nessun cenno di frenata da parte del 39enne che ha travolto e ucciso a 150 km/h Laura Amato e Claudia Turconi la notte tra venerdì 17 e sabato 18 febbraio alle 2.30 al casello di Milano Ghisolfa sulla A4 Milano-Torino. Le immagini delle telecamere di Autostrade diffuse dalla polizia confermano la ricostruzione fatta nelle prime battute di indagine, quando gli inquirenti avevano spiegato che l’uomo aveva attraversato il casello «come se fosse bendato». La Lancia Musa del 39enne arriva a velocità elevata, mentre l’auto delle due amiche, entrambe operatrici socio-sanitarie, si stava lentamente avvicinando al casello per pagare. In un attimo lo schianto, con l’auto dell’uomo che travolge e spinge dall’altra parte il mezzo delle due donne.


I test tossicologici e i problemi psichiatrici

I primi risultati del test tossicologico avevano fatto emergere la positività del 39enne a cannabis e benziodazepine. Prima di mettersi al volante, l’uomo sarebbe stato ricoverato in due ospedali, da cui era uscito, da poco come confermerebbe anche la presenza del braccialetto del ricovero trovato strappato nella sua Lancia Musa. Nel corso delle indagini è emerso come l’uomo fosse sotto cure psichiatriche da anni, aveva anche tentato di partire per il Marocco da Malpensa. Ma il personale ai controlli di sicurezza lo aveva bloccato, facendolo portare in ambulanza in ospedale. L’uomo è indagato per duplice omicidio e omicidio stradale.


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