Crollo Ftx, nuovi guai per il fondatore Sam Bankman-Fried: le ipotesi di reato salgono a 12

Arrestato lo scorso 13 dicembre anche per riciclaggio e associazione a delinquere, il fondatore della piattaforma Ftx caduta in bancarotta ha raggiunto i 12 capi di imputazione

Ancora guai per il fondatore della piattaforma di trading di criptovalute FTX Sam Bankman-Fried. Arrestato lo scorso 13 dicembre, l’imprenditore ha ricevuto nuove accuse dai pubblici ministeri federali nell’ambito dell’inchiesta per frode fiscale da oltre un miliardo di dollari. Gli otto capi d’imputazione di qualche mese fa sono diventati ora 12 tra cui la gestione di un’attività di trasmissione di denaro senza licenza, frode bancaria e frode sui titoli. Bankman-Fried, che ha rilasciato una cauzione da 250 milioni di dollari, a dicembre si era dichiarato del tutto innocente dalle accuse di aver truffato i propri investitori, frode telematica, riciclaggio di denaro e associazione a delinquere finalizzata alla frode. Al momento dell’arresto il 30enne si trovava alle alle Bahamas dopo aver spostato la sede della piattaforma nella capitale Nassau da Hong Kong, richiedendo la procedura di bancarotta assistita. In una serie di interviste si era poi scusato per tutti gli errori che avevano causato il fallimento di Ftx con la conseguente perdita di grosse quantità di denaro da parte di tutti gli investitori. Un mese prima dell’arresto del suo fondatore, la piattaforma di scambio di criptovalute FTX aveva presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti, segnando il crollo di un impero da 32 miliardi. L’istanza presentata alla corte federale del Delaware aveva coinvolto la principale borsa internazionale FTX, il mercato di criptovalute negli Stati Uniti, il gruppo di trading proprietario di Bankman Fried, Alameda Research e circa 130 società affiliate. Bankman-Fired aveva allora deciso di rassegnare le dimissioni da amministratore delegato dell’azienda.


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