Cosenza, il prof accusato di molestie sessuali torna in cattedra. Studenti in rivolta: «Rischiamo di vivere nella paura»

L’uomo, per cui il pm ha appena chiesto il rinvio a giudizio, era stato sospeso la scorsa estate. Il giudice del lavoro ne ha disposto il reintegro

Tecnicamente, è indagato per aver molestato alcune sue studentesse. Per il giudice del lavoro, però, può tornare a insegnare. Protagonista della vicenda – raccontata oggi da Repubblica – è un professore di matematica e fisica dell’istituto superiore Majorana-Valentini di Castrolibero, in provincia di Cosenza. Lo scorso anno, l’uomo era stato accusato di molestie sessuali da un gruppo di studentesse. C’è chi raccontava di essere stata sfiorata sul seno, chi di essere stata palpeggiata oppure di aver dovuto subire apprezzamenti umilianti e richieste di foto intime in cambio di un buon voto. Un piccolo Me Too, tutto interno alla scuola, che aveva portato all’occupazione dell’istituto per protestare proprio contro il professore e contro la preside, Iolanda Maletta, accusata di aver insabbiato i racconti delle ragazze.


Le indagini

Lo scorso luglio, le studentesse si sono rivolte alla polizia. Poco dopo, la procura di Cosenza ha aperto un’indagine a carico del professore, che è stato sospeso. L’uomo si è sempre dichiarato innocente e ha fatto ricorso al giudice del lavoro, che proprio in questi giorni ne ha disposto il reintegro a scuola, condannando il ministero dell’Istruzione al pagamento delle sue spese processuali. Il professore andrà a insegnare al liceo Pitagora di Rende, dove era stato trasferito, non senza qualche imbarazzo. Mentre la decisione del tribunale del lavoro gli ha permesso di tornare in cattedra, infatti, le indagini proseguono e, in vista dell’udienza preliminare, la procura di Cosenza ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro episodi di tentata violenza sessuale, tentata estorsione e molestie sessuali.


Le proteste delle studentesse

Attilio Santiago e Giovanni Consoli, avvocati del professore, sostengono che «nessun imbarazzo può e deve sorgere nella comunità scolastica» e parlano di «infamanti accuse, ora smascherate, rivolte a un uomo che ha fatto del proprio lavoro una missione». Gli studenti, però, non ci stanno: «Complimenti vivissimi – commenta ironicamente una ragazza del collettivo Fem.In -. Ora tante persone rischiano di vivere nella paura. Mi spaventa il fatto che una persona che reputo pericolosa possa continuare a frequentare un ambiente pieno di giovani che potrebbe ferire».

Foto di copertina: ANSA/FRANCESCO ARENA | La protesta degli studenti del liceo “Valentini-Majorana” di Castrolibero (Cosenza), che occupano la scuola per le presunte molestie sessuali ai danni di alcune studentesse (7 febbraio 2022)

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