Strage di Cutro, l’ira delle opposizioni contro i tweet di Feltri sui migranti. Majorino: «Non può presiedere il Consiglio, è indegno»

Eletto con Fratelli d’Italia, è il membro più anziano del Consiglio regionale della Lombardia e a lui spetterebbe presiedere la prima seduta

Vittorio Feltri è stato eletto, lo scorso 13 febbraio, consigliere regionale della Lombardia. All’età di 79 anni, è il membro più anziano del Consiglio. Secondo il regolamento, spetterebbe a lui presiedere la prima seduta, nell’attesa che venga nominato il nuovo presidente del Consiglio regionale. L’esponente di Fratelli d’Italia aveva già annunciato l’intenzione di rifiutare l’incarico: «Non ho nessuna intenzione di rompermi i cog**oni», aveva dichiarato. Nel dubbio, sono intervenute le opposizioni alla giunta di Attilio Fontana a chiedere che quel ruolo non sia ricoperto da Feltri. «Non che ci fosse bisogno del suo ennesimo tweet, ma chiediamo al presidente Fontana che il neoeletto consigliere Vittorio Feltri non presieda la prima seduta del Consiglio regionale. Lo riteniamo indegno». Lo ha scritto il consigliere regionale del Partito democratico, Pietro Bussolati. Il riferimento ai contenuti caricati su Twitter dal giornalista riguardo alla strage di Cutro: «Agli extracomunitari ricordo un vecchio detto italiano. Partire è un poì morire. State a casa vostra».


Sempre su Twitter: «Se affronti il mare grosso con una carretta e ti porti appresso i bambini vai più facilmente a fondo che in porto». E ancora: «Ma se il Pakistan e l’Aghanistan sono paesi schifosi la colpa non è degli italiani, ma dei pakistani e degli afghani che poi dobbiamo soccorrere quando navigano su carrette del mare. La società la fanno gli uomini che se non sono civili fanno solo disastri». Le parole dell’esponente del partito di Giorgia Meloni hanno suscitato le proteste anche nel Movimento 5 stelle. Nicola Di Marco, consigliere lombardo, ha definito così le frasi di Feltri: «Oltre a essere oscene, superano ogni limite di decoro e ogni minimo senso delle istituzioni che un cittadino chiamato a rappresentarle dovrebbe provare».


Pierfrancesco Majorino, candidato alla presidenza sconfitto da Fontana, ha chiamato in causa il capo dell’esecutivo: «Non ci sono attenuanti per lo schifo, lo sconcerto e la vergogna che le parole di Feltri generano. Non è questione di essere provocatorio o corrosivo. È questione di mostrarsi umani. E Feltri dimostra di non esserlo. C’è da provare vergogna che Feltri sia stato eletto consigliere regionale. È non solo inadatto. È indegno di ricoprire quel ruolo. La presidente Meloni deve intervenire e non continuare a girare la testa dall’altra parte. È lei che ha fortemente voluto questo provocatore alla guida della lista di Fratelli d’Italia a Milano. Non accampi scuse dicendo che si trova all’estero – ha concluso l’esponente del Pd -. Se tace vuol dire che è complice e che condivide il pensiero di Feltri».

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