Qatargate, Eva Kaili e Marc Tarabella restano in carcere. La politica greca dietro le sbarre in attesa di processo per almeno 5 mesi

La Corte d’Appello del tribunale di Bruxelles ha respinto la richiesta di scarcerazione per entrambi gli indagati. All’eurodeputato belga concesso solo il trasferimento in un carcere più vicino alla famiglia

Nessun passo indietro sulla custodia cautelare per Eva Kaili, né per Marc Tarabella: entrambi gli europarlamentari accusati di essere coinvolti nel cosiddetto Qatargate restano in carcere in Belgio, in attesa di processo. La Corte d’Appello del tribunale di Bruxelles ha respinto infatti questa mattina i ricorsi dei legali di entrambi gli indagati: l’ex vicepresidente greca del Parlamento europeo, detenuta dal 9 dicembre scorso, dovrà rimanere dietro le sbarre per almeno altri due mesi. Se non ci saranno ripensamenti, arriveranno dunque ad almeno cinque i mesi che Kaili avrà trascorso nella prigione di Haren, alle porte di Bruxelles, in regime di carcerazione preventiva. Per Marc Tarabella, arrestato invece lo scorso 10 febbraio – i giudici hanno respinto la richiesta di scarcerazione, fissando una nuova udienza entro la fine di marzo. All’eurodeputato belga verrà tuttavia concesso, a breve, il trasferimento in un carcere più vicino alla sua famiglia, ha riferito l’avvocato di Tarabella, ribadendo che il suo assistito «è innocente, non ha nulla da rimproverarsi e non ha mai ricevuto denaro o regali in cambio delle sue opinioni».


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