Bruxelles, Eva Kaili riabbraccia la figlia in carcere. L’affondo dell’avvocato: «La procura ha usato la piccola contro di lei»

L’incontro in prigione a quasi un mese dall’arresto. Il suo legale ribadisce: è innocente, non sapeva dei soldi nella valigia

L’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili ha potuto rivedere oggi sua figlia, avuta dal compagno Francesco Giorgi, per la prima volta dal giorno del suo arresto, lo scorso 10 dicembre. La piccola, di 22 mesi, ha potuto fare visita alla madre nel carcere di Haren, a Bruxelles, dove è detenuta con le accuse di corruzione e associazione a delinquere per il suo presunto coinvolgimento nel cosiddetto Qatargate. La piccola è stata accompagnata al carcere dal nonno materno, Alexandros Kaili, anch’egli fermato nelle scorse settimane dopo esser stato sorpreso con una valigia di contanti, ma rilasciato pochi giorni dopo. Questa mattina in un’intervista al Corriere della Sera l’avvocato della donna, Michalis Dimitrakopoulos, ha accusato la procura di Bruxelles di aver usato la figlia per fare pressione sulla madre: «Mi sono fatto l’idea che probabilmente non le permettevano di vedere la bambina per farle pressione affinché confessasse, ammettesse di aver commesso qualcosa. Ma la signora Kaili non ha nulla da confessare perché è completamente estranea a ogni genere di accusa».


Dimitrakopoulos dice che Kaili aveva fatto altre richieste. Ma sono state tutte respinte, ufficialmente perché non c’era abbastanza personale in carcere durante le feste. Il 22 gennaio l’udienza riesaminerà la custodia cautelare per l’ex vicepresidente del Parlamento Europeo. Per l’avvocato la linea difensiva è chiara: «Ribadiremo che la signora Kaili non è mai stata a servizio del Qatar. Lei ha seguito la linea politica dei centristi europei elaborata da Charles Michel e da Ursula von der Leyen. Non ha ricevuto mai un solo euro dal Qatar». E i soldi nelle valigie? «Ha spiegato al giudice che ha saputo dei soldi solo nel momento in cui il suo compagno Francesco Giorgi è stato arrestato. Questo l’ha fatta precipitare nel panico. Allora ha chiamato suo padre e gli ha detto di andare nel suo appartamento, prendere la valigia della bambina e i suoi biberon. Non sapeva niente di cosa la valigia contenesse perché non l’aveva aperta e non immaginava che dentro ci fosse denaro in contanti».


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