Diabete di tipo 1, la malattia del figlio di Ambrosini. L’esperto: «In Italia ne soffre una persona su mille»

Il diabetologo Edoardo Mannucci spiega cos’è la patologia che ha colpito Alessandro, per la quale ancora non esistono cure definitive

Diagnosi di diabete di tipo 1 per Alessandro Ambrosini, 3 anni, figlio dell’ex calciatore e dirigente sportivo Massimo. «Da sei mesi la mia vita e quella della mia famiglia sono state sconvolte dalla malattia di nostro figlio più piccolo», fa sapere il commentatore televisivo, spiegando che si tratta di una malattia autoimmune, cronica e degenerativa. «Una malattia che non si vede, ma può avere conseguenze gravissime», ha detto in un video su Instagram. Oltre al fatto che attualmente non vi è alcuna cura definitiva per la patologia. Edoardo Mannucci, diabetologo dell’Università di Firenze e direttore dell’agenzia di Diabetologia dell’ospedale Careggi di Firenze spiega che di diabete di tipo 1, ne ha parlato all’Ansa: «Ne soffre l’1-2 per mille della popolazione, ovvero tra le 60-120mila persone in Italia». E che può presentarsi in diverse fasce d’età: dall’infanzia, all’adolescenza, all’età adulta. «È una forma autoimmune, il che significa, diversamente dal diabete di tipo 2, che non è legata a stili di vita, ma è dovuto al fatto che il sistema immunitario distrugge le cellule che producono insulina, ormone che serve a tenere sotto controllo gli zuccheri nel sangue», prosegue l’esperto che è anche autore delle linee guida sul trattamento del diabete elaborate dalla Società italiana di Diabetologia (Sid) e dall’Associazione medici diabetologi (Amd). La famiglia Ambrosini è, infatti, costretta a tenere sotto controllo la glicemia del figlio e a fare le iniezioni di insulina più volte al giorno.


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Come si tiene sotto controllo la malattia in questo momento

«I sintomi del diabete 1 sono aumento di sete, produzione abbondante di urine. Tipica possibile complicanza all’esordio, specie nei bambini, è la chetoacidosi che può portare fino al coma e spesso richiede il ricovero in ospedale» aggiunge l’esperto che ribadisce come al momento si tratti di una malattia inguaribile e che l’insulina è l’unico farmaco salvavita per chi ne soffre. Ma Mannucci ci tiene a sottolineare che in realtà la ricerca scientifica sta facendo dei passi da gigante, soprattutto grazie ai nuovi strumenti tecnologici.

L’importanza della ricerca (indipendente)

«È importantissimo – conclude l’esperto – che ci siano iniziative che permettano di raccogliere fondi per la ricerca indipendente, non strettamente legata a interessi industriali perché permette risultati più vicini alle esigenze dei pazienti». E proprio su questo Ambrosini, nell’annunciare la malattia del figlio, si è voluto soffermare: «Io, mia moglie e tutti i parenti delle persone che hanno questa malattia, vogliamo che si arrivi ad una cura definitiva. Per questo ho deciso di correre alla Milano Marathon, insieme a qualche mio ex compagno di squadra, per sostenere la Fondazione Italiana Diabete e aiutare la ricerca a correre più veloci».

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