Incidente a Motta di Livenza, la fuga della Polo e le accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso: i sospetti sull’alcol e i 4 amici scappati

I ragazzi sull’altra auto coinvolta nel tragico incidente nel Trevigiano sono stati i primi a chiamare il 118. Ma secondo un testimone, sono scappati prima che arrivassero le ambulanze

Subito dopo che la Bmw 420 si schiantasse contro un albero lungo la strada che collega Motta di Livenza a Gorgio al Monticato tra sabato 4 e domenica 5 marzo, gli amici che erano a bordo della Polo sono scappati via. Alla guida c’era un 19enne, che secondo le prime ricostruzioni della procura, sarebbe stato sorpassato dalla Bwm guidata da un amico coetaneo di Pravisdomini (Pordenone), ora ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale di Treviso. La dinamica è ancora tutta da chiarire, ma c’è un lungo periodo di tempo durante il quale gli inquirenti si interrogano su che cosa sia accaduto. Sia il 19enne al volante della Bmw che per quello della Polo, la procura ipotizza il reato di omicidio stradale. Per quest’ultimo però si potrebbe configurare anche l’omesso soccorso, così come per chi era in auto con lui.


La fuga dopo l’incidente

A bordo della Polo, oltre al 19enne, c’erano due ragazzi e una ragazza, ricostruisce il Corriere della Sera. Il guidatore di quella seconda auto coinvolta nell’incidente in cui sono morte Barbara Brotto, 17 anni, ed Eralda Spahillari, 19 anni, è stato identificato solo diverse ore dopo lo schianto. Una circostanza confermata dal procuratore Marco Martani: «Sui due guidatori è stato condotto il test per la guida in stato di ebbrezza e l’assunzione di droghe. Ma sull’esame alcolometrico fatto al guidatore della Polo pesano molti dubbi, dato che è avvenuto svariate ore dopo lo schianto». I ragazzi a bordo della Polo non erano presenti sul posto dell’incidente quando sono arrivate le ambulanze. Alcuni testimoni avevano raccontato di averli visti disperarsi poco più avanti. Secondo un residente che era uscito di casa dopo aver sentito un forte botto, i quattro della Polo si erano fermati, chiamavano per nome i ragazzi sulla Bmw ma sarebbero andati via subito dopo. Sono stati loro a fare la prima chiamata al 118. Gli inquirenti non escludono che il ragazzo alla guida della Polo preso dal panico abbia deciso di andare via, temendo ripercussioni su di sé per essersi messo al volante dopo qualche bicchiere di troppo.


La dinamica

L’ipotesi degli inquirenti è che la Bmw, prima di finire distrutta contro un platano, aveva provato a sorpassare la Polo a 140 km/h, cioè 90 più del limite consentito su quella strada che è di 50. Esclusa l’ipotesi di una gara tra le due auto, secondo chi indaga, il 19enne alla guida avrebbe perso il controllo dell’auto di grossa cilindrata, che si era fatto prestare dal padre. A pesare quindi sarebbe stata innanzitutto l’inesperienza da neopatentato, oltre che la manovra rischiosa che ha portato l’auto a perdere aderenza con l’asfalto. Sulla strada non ci sarebbero telecamere, ma gli inquirenti sperano di trovare riscontri attraverso possibili telecamere di sicurezza delle case lungo la strada. I quattro a bordo della Polo sono stati già sentiti dai carabinieri.

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