Turchia, a un mese dal terremoto Istanbul ha paura: oltre 100mila richieste di controlli sulle case della città

Il Comune studia un piano straordinario in caso di un nuovo evento sismico nell’ovest del Paese

A circa un mese dal potente terremoto registratosi in Turchia e Siria con un bilancio parziale che è arrivato a contare oltre 45mila vittime, crescono i timori dei residenti sulla possibilità che un’eventuale (futura) scossa possa far crollare tutti quegli edifici non conformi agli standard di sicurezza messi a punto dalla legislazione antisismica turca. Molte famiglie di Istanbul, come spiega la BBC, hanno optato per soluzioni abitative alternative a causa del fallimento dei test di sicurezza antisismica effettuati sulle proprie abitazioni. La preoccupazione è che un’altra scossa, come quella del 6 febbraio scorso, faccia crollare gli immobili al suolo. «Molti degli edifici hanno caratteristiche progettuali particolari che possono farli crollare se messi sotto pressione durante un terremoto», spiega un ingegnere all’emittente inglese. Il problema maggiore, però, riguarda i tempi: ci sono state infatti più di 100mila nuova richieste al Comune di Istanbul relative ai controlli sulla sicurezza degli edifici. La lista d’attesa per ottenere la validità della struttura e, di conseguenza, la possibilità di far rientro nelle proprie case, – secondo la BBC – si sta allungando: tre, quattro, cinque mesi, sono i tempi.


Il sindaco della città, Ekrem Imamoglu, ha promesso un maggiore sforzo da parte delle squadre di soccorso nel reperire soluzioni abitative temporanee che possano ospitare fino a a 4,5 milioni di persone. Tuttavia, molti residenti temono che non sia ancora abbastanza. Il governo turco è da tempo al centro delle critiche per la sua incapacità nell’adeguare abitazioni private ed edifici pubblici alle norme di sicurezza necessarie in un’area notoriamente sismica. Ma non solo: secondo Reuters, il parlamento turco e il presidente stesso Erdogan hanno più volte approvato condoni edilizi per mettere in regola edifici abusivi, mentre la legislazione antisismica è stata adeguata agli standard soltanto nel 2018. Tale negligenza da parte delle autorità turche può essere in parte spiegata dal fatto che il grande sviluppo edilizio è stato il motore della crescita economica turca negli ultimi decenni. 


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