Chi è Rosario Aitala, il giudice italiano della Corte penale internazionale che accusa Putin di crimini di guerra
Oggi la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin, accusato di crimini di guerra per la deportazione di migliaia di bambini in Ucraina. Un documento che è stato definito «storico» dal governo di Kiev e bollato come «carta igienica» da quello di Mosca. Tra i giudici della Corte dell’Aia che hanno accusato ufficialmente Putin di crimini di guerra c’è anche un italiano. Si tratta di Rosario Aitala, 55 anni e originario di Catania. Ex funzionario di polizia, Aitala insegna diritto internazionale penale all’università Luiss, ma vanta trent’anni di esperienza in diritto, fenomeni criminali, diritti umani e relazioni internazionali. Nel corso della sua carriera in magistratura, iniziata nel 1997, Aitala ha ricoperto diversi incarichi a Milano, Trapani e Roma, dove si è occupato soprattutto di mafia, corruzione e terrorismo internazionale. «Il diritto internazionale penale è un modo di guardare il mondo. Chiunque legga le pagine della storia delle atrocità di massa, anche se molto distanti nel tempo e nello spazio, diventa testimone di crimini che invocano giustizia», scrive il giudice della Corte penale internazionale in uno dei suoi ultimi libri.
L’esperienza all’estero
Prima di arrivare all’Aia, Aitala è stato anche consigliere per le aree di crisi e la criminalità internazionale del ministero degli Esteri in Albania, Afghanistan, Balcani e America Latina, oltre che un componente della commissione sui crimini di guerra istituita dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia. Fu lui infatti ad affiancare la guardasigilli nella stesura del Codice sui crimini internazionali. Un documento che è stato approvato proprio ieri dal Consiglio dei ministri e sarà illustrato lunedì a Londra dal successore di Cartabia Carlo Nordio alla conferenza dei ministri della giustizia. Nel 2018, infine, Aitala è stato eletto alla Corte penale internazionale. Un incarico che manterrà per nove anni, fino al 2027.
Leggi anche:
- Mandato d’arresto contro Putin, l’ironia di Medvedev: «È solo carta igienica». Kiev esulta: «Decisione storica»
- La Corte penale internazionale spicca un mandato d’arresto per Vladimir Putin: «Responsabile di deportazione illegale di bambini dall’Ucraina»
- Olanda, fermata una spia russa: si spacciava per stagista brasiliano al tribunale dell’Aja, dove si indaga per i crimini di Mosca