Roma, il gruppo Wagner dietro il furto dello striscione ai Fedayn

Secondo la Digos i biglietti per l’Italia sono stati acquistati nel Donbass

Dietro l’agguato degli ultras della Stella Rossa ai Fedayn c’è il gruppo Wagner. Cinque mercenari di Prigozhin di nazionalità serba hanno fatto parte del gruppo che ha rubato lo striscione ai tifosi giallorossi. Lo scrive oggi Il Messaggero, che ricostruisce così quanto accaduto il 4 febbraio scorso. Quando un gruppo di persone vestite di nero ha attaccato a piazza Mancini gli ultras del gruppo Fedayn. Due i feriti: uno ha riportato un taglio alla testa, un altro un ematoma cerebrale. Gli aggressori si sono poi dileguati. Portandosi dietro gli striscioni dei Fedayn e della “Brigata Roberto Rulli“. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i combattenti in Ucraina hanno sfruttato una licenza premio per farsi un giro in Italia. Le tracce ripercorse a ritroso dalla Digos portano fino a un’agenzia di viaggi nel Donbass. Dove sono stati emessi i cinque biglietti aerei con destinazione Italia.


Cinque uomini di Prigozhin tra gli ultras

I nominativi si sono registrati in alberghi a Milano e a Bologna. Per vedere la partita di basket. Una cinquantina del gruppo sono poi arrivati a Roma. Mentre altri si sono diretti a Napoli. I primi avevano l’obiettivo di rubare le sacche con gli stendardi. Lo striscione è stato successivamente bruciato e ridotto in polvere il 17 febbraio allo stadio Rajko Mitic di Belgrado. Anche per “punire” i romanisti gemellati con i croati dei Bad Blue Boys della Dinamo Zagabria. Gli ultras della Stella Rossa, scrive ancora il quotidiano, avrebbero premeditato l’assalto con tanto di sopralluogo all’Olimpico il primo febbraio in occasione di Roma-Cremonese di Coppa Italia. Insomma, gli “squadristi” serbi, compresi imercenari-ultras in libera uscita, probabilmente giravano per l’Italia da una settimana.


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