Roma. l’agguato degli ultras della Stella Rossa ai Fedayn giallorossi a piazza Mancini – Il video

La rissa rivendicata su Whatsapp. Il tentativo di vendetta successivo a Fiumicino

Un raid di ultras serbi della Stella Rossa di Belgrado contro quelli della Roma si è verificato sabato al termine della partita Roma-Empoli nei pressi dello stadio Olimpico. Un gruppo di persone vestite di nero ha attaccato a piazza Mancini gli ultras del gruppo Fedayn. Due i feriti: uno ha riportato un taglio alla testa, un altro un ematoma cerebrale. Gli aggressori si sono poi dileguati. Successivamente un video su Twitter ha mostrato l’aggressione dall’alto. Secondo le testimonianze erano armati di spranghe e sassi. Cinque i fermati dalla polizia: sono stati trovati in possesso di mazze e tirapugni. L’obiettivo, secondo gli investigatori, era il furto degli striscioni: quelli dei Fedayn e quelli della “Brigata Roberto Rulli”.


I filmati

La tifoseria serba era in Italia dal 31 gennaio: prima tappa a Bologna e poi a Milano per le trasferte del basket. Il vero obiettivo sarebbe stata però la successiva tappa nella capitale. La polizia ha sequestrato due video registrati dalle telecamere di sorveglianza di piazza Mancini. Nel fotogrammi è stata ripresa l’aggressione, compreso il furto dei borsoni con gli striscioni. «30-40 supporter della Stella Rossa hanno attaccato 50-60 romanisti. I Fedayn hanno tentato di scappare per due o tre volte, ma li abbiamo raggiunti e accerchiati, portando via tanti striscioni», hanno poi annunciato i tifosi di Belgrado su uno dei loro profili Twitter postando anche un video. Nel filmato, che ha fatto il giro di varie chat e gruppi Whatsapp, le immagini mostrano la fuga dei supporter serbi, con i romanisti che si compattano cercando di rintracciare gli aggressori e recuperare la refurtiva tra i viali con le auto parcheggiate. «Daje, ammazziamoli» e «Ma chi c… sono?», si sente urlare.


Le connessioni con gli ultras del Napoli

La polizia al momento indaga senza escludere una serie di ipotesi e quindi anche per verificare eventuali connessioni tra i tifosi di Belgrado e quelli del Napoli, gemellati da anni con i supporter della squadra serba. Secondo le prime testimonianze dei tifosi aggrediti, sul luogo dell’aggressione non sarebbero stati presenti dei partenopei. Ma questo al momento ancora non esclude la possibile regia e il coinvolgimento di frange napoletane del tifo violento. Forse le stesse che l’8 gennaio si erano scontrate con i tifosi giallorossi annunciando vendetta. La vicenda sarebbe quindi in qualche modo collegata a quella degli scontri in A1 dell’inizio di gennaio. Successivamente il giudice di Roma non convalidò gli arresti e anche l’unico ultras napoletano tornò libero. Nell’occasione i tifosi giallorossi mostrarono uno striscione di sfida: «Tutto qua?», scrissero. Ricordando lo striscione con la scritta «Se occasione ci sarà, non avremo pietà» mostrato in curva a Napoli nel 2014.

Il gemellaggio e la caccia a Fiumicino

Il gemellaggio tra gli ultras del Napoli e quelli della Stella Rossa di Belgrado risale al novembre 2018, quando entrambe le squadre giocavano nello stesso girone di Champions League. In occasione del match giocato nel capoluogo campano, gli ultras serbi furono ospiti di quelli partenopei in curva B. Negli anni seguenti le due formazioni non si sono più incontrate ma il gemellaggio è comunque rimasto attivo. Intanto ieri oltre una ventina di tifosi della Roma, giunti all’aeroporto di Fiumicino, sono stati tenuti sotto controllo, nel tardo pomeriggio, all’esterno del terminal 3 dalla polizia. La loro presenza, intorno alle 18, sarebbe stata riconducibile alle voci di una presunta partenza di tifosi serbi della Stella Rossa, non è chiaro se di calcio o basket, da incrociare allo scalo. Poco prima delle 19, il gruppetto di sostenitori giallorossi ha lasciato l’area davanti al terminal, allontanandosi utilizzando una navetta diretta ai parcheggi auto.

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