Roma, paura per due incendi: in fiamme 22 scuolabus sulla via Ostiense e 16 auto in un parcheggio delle Poste. La pista degli anarchici

Nessun ferito o intossicato nei due atti che gli inquirenti considerano dolosi: possibili gesti intimidatori del mondo anarchico

Ventidue scuolabus fermi in un deposito privato sono andati a fuoco nella tarda serata di sabato 18 marzo sulla via Ostiense che collega Roma al litorale, all’altezza di Ostia Antica. Lo ha riferito l’agenzia Ansa, precisando che sul posto sono poi intervenuti i Vigili del fuoco con sei squadre, che hanno domato l’incendio senza che nessuno rimanesse ferito o intossicato. Secondo Il Messaggero, non vi sarebbero dubbi sulla matrice dolosa dell’incendio. Sebbene non sia ancora giunta alcuna rivendicazione, riferisce il quotidiano romano, l’ipotesi più accreditata al momento dagli inquirenti sarebbe quella dell’attentato di matrice anarchica, anche se non si escludono le piste del racket o del gesto intimidatorio per un regolamento di conti. I pompieri comunque sono dovuti intervenire in forze per domare le fiamme, che hanno fatto esplodere pneumatici e serbatoi degli automezzi, alcuni dei quali dedicati al trasporto di bambini disabili. L’incendio avrebbe potuto espandersi ad un vicino concessionario pieno di auto nuove. L’inquietante episodio arriva però all’indomani di un altro vasto incendio verificatosi sempre nella Capitale. Nella notte tra venerdì e sabato sedici auto di Poste Italiane sono infatti andate a fuoco in un parcheggio su viale Palmiro Togliatti. Anche in questo caso nessuna persona è rimasta ferita, ma anche per questa vicenda – in assenza sin qui di rivendicazioni – la pista battuta dagli inquirenti è quella dell’atto dimostrativo degli anarchici. Per due ragioni principali: Poste italiane rappresenta da sempre un obiettivo chiave per quel mondo, e proprio il parcheggio di viale Togliatti era già stato preso di mira da un attentato incendiario anarchico nell’aprile 2017. Soltanto a gennaio, ricorda Il Messaggero, in zona Conca d’Oro è stato colpito con modalità simili un parcheggio di veicoli di Telecom Italia (tre veicoli distrutti e due seriamente danneggiati). Allora l’attentato fu rivendicato nel giro di poche ore dagli anarchici con alcune scritte sui muri che inneggiavano all’abolizione del regime del 41 bis, al quale si trova detenuto tra gli altri anche l’attivista anarchico Alfredo Cospito.


Foto di copertina: Ansa / Vigili del Fuoco


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