Munizioni Ue all’Ucraina, ma non da Orban. L’Ungheria si sfila: «Ma non ci opponiamo all’invio»

La decisione di Budapest arriva dopo l’approvazione da parte dei Paesi membri che mira a fornire Kiev di 2 miliardi di euro in aiuti militari

L’Ungheria di Viktor Orbán non parteciperà alla fornitura europea di nuove munizioni per le truppe ucraine al fronte. A ribadirlo è il ministro degli esteri ungherese Peter Szijjártó che, durante la conferenza stampa a margine della riunione con i suoi omologhi dei Paesi membri, ha sottolineato come Budapest non si opporrà al piano dell’Unione europea. «Non forniamo munizioni all’Ucraina, ma non impediremo ad altri di fare ciò che vogliono in questo senso», ha spiegato il ministro, citato in un tweet da Zoltan Kovacs, portavoce del premier Orbán. Per farlo, si legge nel tweet, l’Ungheria utilizzerà lo strumento dell’astensione costruttiva per non non partecipare all’aumento proposto per trasferire le armi all’Ucraina. Szijjártó ha ribadito la posizione ungherese, sostenendo come «la pressione su di noi (l’Ungheria, ndr) aumenta costantemente, ma non permettiamo a nessuno di spingerci in guerra», si legge nel post su Facebook. Per Budapest, ribadisce il ministro degli esteri, è necessario raggiungere una «pace il prima possibile». Il contributo ungherese allo Strumento europeo per la pace (European Peace Facility), che finanzia le operazioni militari in Paesi terzi, sarà infatti utilizzato per altri scopi, tra cui il rafforzamento della stabilità nei Balcani occidentali e la riduzione della pressione migratoria.


Il piano dell’Ue da 2 miliardi per l’invio di munizioni a Kiev

La dichiarazione del ministro degli esteri ungherese arriva dopo l’approvazione da parte dei Paesi membri Ue dell’accordo per dare 2 miliardi di euro di munizioni all’Ucraina, concordato dal Consiglio Affari Esteri oggi, lunedì 20 marzo, a Bruxelles. Il Consiglio, riportano fonti diplomatiche, «ha dato l’ok politico per il piano, ma per i dettagli si continuerà a discutere in altri gruppi di lavoro». La notizia del raggiungimento di un accordo da parte dell’Unione europea relativo all’invio di munizioni in Ucraina è stato accolto con «favore» dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. «I soldati ucraini stanno dimostrando grande coraggio e tenacia. Ma hanno bisogno di munizioni. Accolgo con favore l’accordo odierno che mira a fornire 1 milione di munizioni nei prossimi 12 mesi. Lavoreremo con gli Stati membri per aumentare la produzione industriale nel settore della difesa europea per garantire le forniture», ha scritto in un tweet, von der Leyen. Tempestiva la risposta di Kiev che, tramite il chief of staff della presidenza ucraina, Andriï Yermak, si è detta «grata» per «il passo molto forte per proteggere la sicurezza europea». Ora il punto è capire, sottolinea il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba nel corso del suo intervento al Consiglio Affari Esteri in corso a Bruxelles, quando arriveranno queste munizioni a Kiev. «La necessità più prioritaria è quella delle munizioni per l’artiglieria. Non si tratta solo di quantità, ma anche di velocità di approvvigionamento: prima avremo il maggior numero possibile di proiettili, più vite saranno salvate», ha detto Kuleba secondo il quale è necessaria «una rapida attuazione» dell’accordo siglato. 


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