Obbliga la figlia 20enne a sposare il cugino in Pakistan «o uccido tutta la famiglia»

L’uomo 48enne è accusato di maltrattamenti, violenza sessuale e costrizione di matrimonio

Un uomo pakistano di 48 anni residente a Trento è finito a processo per maltrattamenti, violenza sessuale e costrizione di matrimonio, un reato che prevede una pena da uno a cinque anni di carcere. L’uomo ha costretto una delle figlie a sposarsi a soli 20 anni con il cugino mai visto prima, con un matrimonio combinato in Pakistan, come confermato in un video che è in mano agli investigatori, in cui si vede la giovane in lacrime durante la cerimonia. «Le nozze, oppure uccido tua madre, tua sorella e i tuoi nonni. Ho due figlie, mia moglie e vi ammazzo a tutte e tre», è stata la minaccia rivolta alle donne. L’uomo, secondo l’accusa, obbligava inoltre le figlie a vestirsi con abiti tipici del Pakistan e si arrabbiava se indossavano abbigliamento occidentale, o se lasciavano i capelli sciolti. Il padre della giovane ha anche richiesto allo zio della 20enne di rubarle tutti i documenti, per evitare che la giovane figlia potesse fuggire dal paese prima del matrimonio combinato. Una volta rientrata in Italia, le figlie e la madre sono riuscite a chiamare i carabinieri, grazie a un cellulare portato in casa e tenuto in una stanza di nascosto, e hanno chiamato il 112.


Secondo quanto ricostruito dagli agenti, che hanno ascoltato le testimonianze delle due figlie e della madre, il matrimonio combinato è stato solo uno dei tanti episodi di abuso e oppressione che l’uomo ha avuto nei loro confronti nel corso degli anni. Secondo quanto ricostruito l’uomo sin dal 2017 ha avuto comportamenti sempre più aggressivi contro le tre donne. Inizialmente ha vessato e abusato sessualmente della moglie, prendendola anche a calci e schiaffi e minacciandola di ucciderla. Negli anni successivi, una delle due figlie, ha tentato di suicidarsi a causa del continuo comportamento repressivo e delle violenze da parte del padre, ma è stata salvata in tempo. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, dopo il periodo di lockdown durante la pandemia di Covid, l’uomo avrebbe iniziato ad abusare di alcol e sostanze stupefacenti, aggredendo con sempre maggiore frequenza e violenza le figlie e la madre. Ma anche il figlio, che in un’occasione era intervenuto in difesa della madre. I tentativi di denunciarlo, in passato, sono caduti nel vuoto. L’uomo infatti aveva minacciato la moglie di uccidere l’intera famiglia se avesse sporto denuncia nei suoi confronti. Ma dopo la telefonata ai carabinieri fatta di nascosto dalle figlie, l’uomo è stato arrestato e finirà a processo, mentre la restante parte della famiglia è stata trasferita in una struttura protettiva.


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