La porta lasciata aperta e il volo dal balcone: cosa sappiamo del bimbo di 3 anni caduto ieri a Roma 

Le condizioni del piccolo, ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Gemelli, sono in lieve miglioramento. E intanto la madre racconta a Repubblica la dinamica dell’incidente

Sono in lieve miglioramento le condizioni del bimbo di tre anni caduto ieri da un balcone di un appartamento a Roma, in zona Centocelle. Il piccolo è ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica del Policlinico Gemelli e, secondo quanto riferisce oggi l’Ansa, avrebbe trascorso una notte in condizioni stabili. Secondo le prime ricostruzioni, il bimbo è caduto dal balcone della casa di famiglia al secondo piano di un palazzo in via dei Fiori, riportando un grave trauma cranico. Al momento della caduta pare che il bambino si trovasse in casa con i genitori e i fratellini. A soccorrerlo sono state alcune persone che si trovavano lì vicino e che hanno subito chiamato il 118. A offrire qualche nuovo dettaglio sulla vicenda è Tania Guglielmo, mamma del piccolo, che oggi sulle pagine di la Repubblica ha raccontato gli attimi appena successivi alla caduta. «Ho scavalcato la recinzione del cortile al piano terra e ho trovato Luca (questo il nome del piccolo – ndr) steso sul mattonato, in una pozza di sangue. Aveva il suo pigiamino di Spider Man e lo sguardo fisso nel vuoto. Credevo che fosse morto, quando ho visto che respirava ancora, ho urlato con tutto il fiato che avevo in gola: “Chiamate l’ambulanza”», ricorda Tania Guglielmo.


La porta lasciata aperta

A Repubblica la donna ha rivelato che l’appartamento in cui vive la sua famiglia è abitato da sette persone: lei, il marito, il suocero e i quattro figli (di cui tre minorenni). Luca, il piccolo precipitato ieri, è il terzogenito. «Il salotto è isolato dal resto della casa tramite una porta sempre chiusa con un chiavistello. Ci stiamo attenti perché Luca è iperattivo», ha raccontato la donna. Ieri mattina, però, qualcosa è andato storto. «Mio suocero l’ha aperta per andare in bagno e quando è tornato a letto ha dimenticato di rimettere il fermo. Così Luca è riuscito ad aprirla […] ed è uscito in balcone».


L’intervento dei servizi sociali

Dopo aver scoperto che il figlio era tragicamente caduto dal balcone, la donna e suo marito hanno seguito i soccorritori al pronto soccorso. Le altre due figlie minorenni, però, sono state portate dagli assistenti sociali in una casa famiglia. «Me li hanno tolti senza ragione, è assurdo – protesta oggi la madre -. Io sono una brava persona, capisco che ci siano indagini in corso, ma perché non li hanno affidati ai nonni invece di portarli lontano?». Tania Guglielmo, però, non è intenzionata ad arrendersi. «Ora sono piombata in un incubo e devo pensare a Luca. Ma farò di tutto per riprendermi i miei figli. Senza di loro non vivo più», conclude la donna.

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