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Antonio Conte non è più l’allenatore del Tottenham. L’annuncio della società: «Risoluzione consensuale»

27 Marzo 2023 - 00:17 Redazione
Fino alla fine della stagione sarà il vice Cristian Stellini a guidare il club inglese

Antonio Conte non è più l’allenatore del Tottenham. Arriva la notizia di una risoluzione consensuale con gli Spurs. Fino alla fine della stagione sarà il vice Cristian Stellini a guidare il club inglese. La decisione era già nell’aria da diverso tempo: dopo l’eliminazione dagli ottavi di Champions nella partita contro il Milan di Stefano Pioli, la situazione tra le due parti è degenerata fino allo sfogo pubblico del tecnico lo scorso 18 marzo. Dopo il pareggio per 3-3 dei suoi con il Southampton, Conte aveva parlato di «undici giocatori che giocano per loro stessi», e di «tifosi che meritano molto meglio di così». Ora l’annuncio ufficiale di separazione da parte del club: «Possiamo annunciare che il capo allenatore Antonio Conte ha lasciato il Club di comune accordo. Abbiamo raggiunto la qualificazione alla Champions League nella prima stagione di Antonio al Club. Ringraziamo Antonio per il suo contributo e gli auguriamo ogni bene per il futuro», ha scritto poco fa la società inglese sul sito ufficiale e sui profili social. A parlare nel comunicato di divorzio il presidente Daniel Levy: «Abbiamo 10 partite di Premier League rimanenti e abbiamo una lotta tra le mani per un posto in Champions League. Dobbiamo tutti unirci. Tutti hanno un passo avanti per garantire il finale più alto possibile per il nostro Club e fantastici e fedeli sostenitori». Antonio Conte era alla guida del club inglese dal novembre del 2021. «Sono abituati, non giocano per qualcosa di importante, non vogliono giocare sotto pressione, sono egoisti. È facile in questo modo», aveva detto il tecnico poco tempo fa, «la storia del Tottenham è questa, da 20 anni non hanno mai vinto qualcosa. Ho detto che volevo vedere il fuoco nei loro occhi, nel loro cuore, e non l’ho visto. Volevo vedere lo spirito giusto. Non solo in allenamento, ma anche in campo perché è lì che fai la differenza».

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