Allarme Us sulle nitrosammine nel cibo: «Rischio cancro e danni al Dna». Quali sono gli alimenti segnalati

La nota dell’Autorità europea con il nuovo parere scientifico sull’esposizione ai composti organici che si formano negli alimenti durante la loro preparazione e lavorazione

Si chiamano nitrosammine e possono formarsi negli alimenti durante la loro preparazione e lavorazione. I composti organici presenti nel cibo preoccupano l’Autorità europea per la sicurezza alimentare che ora parla di un rischio per la salute. La nota diffusa dall’Efsa arriva a supporto del nuovo parere scientifico sulla esposizione dei consumatori alle dieci nitrosammine cancerogene che si trovano negli alimenti. Ma di cosa si tratta nello specifico? In generale, le nitrosammine possono formarsi a partire dai nitriti, e cioè quelle sostanze usate come additivi in carni in scatola, salumi, pesci marinati, in prodotti caseari, salsa di soia, verdure trasformate e anche nel latte materno. «Una dieta bilanciata con la più ampia varietà possibile di alimenti potrebbe aiutare i consumatori a ridurre l’assunzione di nitrosammine», spiega l’Efsa, che poche ore fa ha diffuso una valutazione del rischio condotta per eccesso. Nel 2017 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), ha classificato le carni lavorate, insaccati, salami, prosciutti, fra gli agenti cancerogeni. Più tardi l’Istituto superiore di sanità ha tentato di arginare le polemiche, ridimensionando l’allarme: «È bene precisare che gli studi epidemiologici offrono dati di correlazioni scientifiche che non possono essere interpretati come prove di un rapporto di causa-effetto», avevano spiegato gli scienziati italiani. «Ciò significa che si può parlare di aumento del rischio, e quindi di aumento della probabilità che compaia la malattia, quando si consuma carne rossa o lavorata, ma non si può dire che la malattia comparirà sicuramente in conseguenza del loro consumo».


L’allarme del report

L’ultimo risultato della valutazione dell’Efsa sul rischio per la salute pubblica relativo alla presenza di nitrosammine negli alimenti parla chiaro: «Dieci nitrosammine presenti negli alimenti sono cancerogene (possono causare il cancro) e genotossiche (possono danneggiare il DNA)». Schrenk aggiunge che sulla base di studi sugli animali, «è stata considerata l’incidenza dei tumori al fegato nei roditori come l’effetto sulla salute più critico».


Quali alimenti contengono nitrosammine?

Le nitrosammine sono state trovate in diversi tipi di prodotti alimentari come prodotti a base di carne stagionata, pesce trasformato, cacao, birra e altre bevande alcoliche. O ancora nelle verdure trasformate, nei cereali, nel latte e latticini, alimenti fermentati, salamoia e speziati. Il gruppo alimentare più importante che contribuisce all’esposizione alle nitrosammine è in ogni caso la carne e i prodotti a base di carne. «Attualmente», spiega il report, «ci sono alcune lacune di conoscenza sulla presenza di nitrosammine in specifiche categorie alimentari». Per questo il consiglio generale è quello di bilanciare la dieta con una più ampia varietà di alimenti, comportamento che «potrebbe aiutare i consumatori a ridurre l’assunzione di nitrosammine».

Il metodo di ricerca

La ricerca di Efsa è stata condotta con l’assunto che «tutte le nitrosammine presenti negli alimenti avessero lo stesso potenziale di causare il cancro nell’uomo come la più dannosa nitrosammina». Una possibilità che gli esperti considerano improbabile nella realtà. Applicando questo metodo, la conclusione a cui lo studio è arrivato è che «per tutte le fasce d’età della popolazione dell’Ue il livello di esposizione alle nitrosammine negli alimenti desta preoccupazione per la salute». Ora il documento emesso dall’Efsa sarà inviato alla Commissione europea che discuterà con gli Stati membri eventuali iniziative legislative.

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