Francia, oltre 2 milioni in piazza contro la riforma delle pensioni. I sindacati tirano dritto: verso una nuova mobilitazione

Il ministero dell’Interno va più cauto e parla di 740 mila dimostranti nella giornata di massima sicurezza per le proteste

Oltre 2 milioni di persone sono scese nelle piazze francesi, secondo un primo calcolo del sindacato Cgt, nella giornata di martedì 28 marzo, nella quale era stata data l’allerta massima per le proteste. Un dato che risulta in netto calo rispetto a quello di giovedì scorso, quando lo stesso sindacato aveva annunciato 3,5 milioni di manifestanti. Il ministero dell’Interno va molto più cauto e parla di 740 mila dimostranti in tutto il Paese. È il 23esimo giorno consecutivo di proteste e – data l’allerta per la sicurezza senza precedenti – sono stati mobilitati 13 mila poliziotti e gendarmi in tutta la Francia, di cui 5 mila solo a Parigi. Ieri il ministro dell’Interno Gerald Darmanin parlava di oltre mille persone di estrema sinistra che sarebbero arrivate dall’estero per unirsi agli scioperi. E di conseguenza di «rischi significativi per l’ordine pubblico» in arrivo.


Tornano al lavoro i netturbini

Il sindacato francese Cgt ha proclamato lo stop dello sciopero dei netturbini, a partire da domani 29 marzo. Parigi inizierà a riprendersi e a smaltire le oltre 7 tonnellate di rifiuti rimasti a terra in queste settimane, a seguito dello scoppio delle proteste contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. La capitale è attualmente una discarica a cielo aperto, con montagne di spazzatura ai lati di ogni strada. «Abbiamo bisogno di ridiscutere con i responsabili della filiera rifiuti e smaltimento del comune di Parigi per ripartire con uno sciopero ancora più forte», fa comunque sapere il sindacato ai dipendenti. Per il momento, però, non ci sono più netturbini disposti a mobilitarsi, soprattutto per le pesanti detrazioni dallo stipendio che hanno subito. Ma la mobilitazione nelle vie francesi non si ferma. Oggi è iniziata alle 14 e, nonostante la totale chiusura del governo a cambiare strada sulla riforma, il sindacato tira dritto e inizia a pensare a una nuova giornata di mobilitazione per il 4 o il 6 aprile: «Il governo ha scelto di aggravare la crisi sociale. Lavoratori, giovani e pensionati continuate la mobilitazione».


Torre Eiffel chiusa e binari bloccati: la situazione in Francia

Un migliaio di manifestanti hanno invaso i binari della Gare de Lyon, da cui partono i collegamenti ferroviari con l’Italia. Con striscioni anti riforma e fumogeni, i manifestanti hanno camminato tra i binari per circa due chilometri. Ma il braccio di ferro continua anche da parte del governo. Fonti vicine alla premier francese Elisabeth Borne hanno dichiarato che non c’è alcuna intenzione di mettere in pausa la riforma delle pensioni. «Siamo e resteremo un baluardo contro la violenza illegittima e pericolosa», ha commentato il portavoce del governo francese, Olivier Vèran. «Rispettiamo gli scioperi e le manifestazioni, ma saremo particolarmente vigili affinché non diano luogo a nuove derive». Dopo il museo del Louvre di ieri, nelle scorse ore la Torre Eiffel è stata chiusa a causa dello sciopero nazionale. A Nantes ci sono stati momenti di tensione dopo che diversi incendi sono stati appiccati in strada e ci sono stati diversi danneggiamenti.

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