Proteste in Francia, Amnesty e Consiglio d’Europa contro le violenze della polizia: «La repressione ha raggiunto livelli allarmanti»

La denuncia arriva sulla scia dei filmati che mostrano alcuni episodi in cui gli agenti colpiscono con forza i manifestanti

«Lacrimogeni sparati verso le persone, manganellate in testa, arresti arbitrari: la repressione delle proteste contro la riforma delle pensioni in #Francia ha raggiunto livelli allarmanti. Le autorità devono assicurare la protezione di chi manifesta ed evitare l’uso eccessivo della forza». Amnesty International denuncia pubblicamente le forze di polizia che a Parigi e in tutta la Francia sono impegnate in questi giorni nella gestione dell’ordine pubblico per le proteste in seguito all’approvazione della riforma sulle pensioni voluta da Emmanuel Macron. Nel video condiviso alcuni estratti dei filmati con gli episodi più contestati, quelli in cui gli agenti arrivano a colpire ripetutamente i manifestanti, buttandoli a terra. Protestare non è un crimine, sottolinea la Ong per i diritti umani. Anche il Consiglio d’Europa, tramite la Commissaria per i diritti umani Dunja Mijatovic, censura le violenze della polizia. «Le autorità francesi hanno la responsabilità di proteggere i manifestanti pacifici e i giornalisti che coprono le manifestazioni dalla violenza della polizia e dagli individui violenti che agiscono all’interno o ai margini dei cortei», e aggiunge: «le condizioni di esercizio della libertà di espressione e di riunione in Francia, nel contesto della mobilitazione sociale contro la riforma delle pensioni, sono preoccupanti».


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