Vetrine infrante, molotov e sassi sulla polizia. Il caos delle manifestazioni contro la riforma delle pensioni in Francia – I video

Sono 26 le persone fermate dalle forze dell’ordine a Parigi, dove un agente è stato portato in ospedale d’urgenza dopo essere stato colpito alla testa da una pietra

Sono 26 le persone fermate delle forze dell’ordine francesi nell’ambito della manifestazione indetta oggi a Parigi nella nona giornata di scioperi e proteste contro la riforma delle pensioni approvata dal presidente Emmanuel Macron che per farlo ha scavalcato il parlamento. Nella capitale, la situazione si è scaldata, e nel corso di un confronto con un gruppo violento, un poliziotto è stato colpito alla testa con un blocco di pietra del pavé parigino. L’agente è stato portato in ospedale d’urgenza. I manifestanti si erano riuniti alla Bastiglia intorno alle 14 e da lì il corteo si era snodato inizialmente in maniera pacifica. Lungo il percorso verso il teatro dell’Opéra Garnier, però, si è aggiunto alla manifestazione un gruppo particolarmente violento. Membri di questo gruppo hanno preso di mira un locale di fast food, hanno infranto le vetrine di una banca e quelle di un piccolo supermercato, oltre a distruggere diverse panchine e pensiline. Quando le forze dell’ordine hanno tentato l’intervento, gli agenti sono stati colpiti con sassi e bottiglie incendiarie lanciate da alcuni individui nel corteo. Secondo i calcoli del sindacato CGT, nella capitale francese si sono riversate 800 mila persone, la cifra più alta dal 19 gennaio, prima giornata in cui erano state indette mobilitazioni.


Fermi e feriti in Normandia

Manifestazioni si sono tenute anche in altre città della Francia. Nello specifico, altri disordini si sono verificati anche a Le Havre, in Normandia, dove otto persone sono state fermate per danneggiamenti di arredo urbano e incendio di cassonetti e materiale pubblico. Stesso numero di fermi anche nella vicina Rouen dove negli scontri sono rimaste ferite 11 persone, tra cui una donna che lamenta l’amputazione del proprio pollice, e due agenti di polizia anch’essi colpiti alla testa con delle pietre. Altri scontri si sono verificati a Lione e Rennes.

Bloccato l’accesso all’aeroporto

In mattinata, diversi manifestanti anti-riforma del sindacato CGT di Roissy Charles de Gaulle, il principale aeroporto di Parigi, hanno bloccato l’autostrada A1 che porta al terminal 1 dello scalo. Code interminabili di automobili e taxi sono ferme in attesa di poter varcare l’ingresso, mentre file di viaggiatori e turisti sono costretti a camminare a piedi ai bordi dell’autostrada per raggiungere il loro terminal. Le mobilitazioni e i blocchi arrivano all’indomani dell’intervista televisiva di Macron, che lungi dal calmare le acque ha suscitato critiche al veleno da parte di sindacati e opposizioni. Intervistato da France 2 e TF1, l’inquilino dell’Eliseo ha infatti tirato dritto per la sua strada: «La riforma delle pensioni proseguirà il suo cammino democratico e verrà applicata entro fine anno». La misura, che vuole aumentare da 62 a 64 anni l’età minima per lasciare il lavoro, è stata descritta dal leader di Parigi non come «un lusso», ma come «una necessità» per riportare il sistema previdenziale in equilibrio. Gli oppositori ritengono tuttavia la riforma «ingiusta», in particolare, rispetto alle donne e ai dipendenti con mestieri usuranti.

Azioni dimostrative a macchia d’olio

A Parigi manifestanti contro la riforma delle pensioni hanno invaso i binari alla gare de Lyon, tra le principali stazioni ferroviarie di Parigi, da cui partono anche i treni per l’Italia: la circolazione dei treni ne risulta perturbata. Proseguono poi le azioni di blocco dei depositi petroliferi, ma anche di porti, strade, trasporto aereo, settore energetico ed università. La Direzione Generale dell’Aviazione Civile (Dgac) – riporta Le Monde – chiede alle compagnie aeree di annullare il 30% dei voli dall’aeroporto di Parigi-Orly e il 20% da altri aeroporti della Francia. Nella giornata di ieri, i porti di Marseille-Fos, nel sud del Paese e Brest, a ovest, sono rimasti bloccati su appello del sindacato CGT. Disagi anche nel trasporto ferroviario, con appena metà dei treni ad alta velocità Sncf in circolazione e un terzo dei treni espressi regionali. La capitale continua intanto ad essere costellata dai rifiuti lasciati in strada a causa dello sciopero dei netturbini riconfermato almeno fino a lunedì prossimo. Mobilitate anche le scuole: la Federazione delle scuole superiori indipendenti e democratiche (Fidl) ha individuato, insieme ai suoi comitati locali, più di 400 scuole superiori bloccate. «Gli studenti delle scuole superiori hanno compreso molto bene questa riforma e le bravate politiche di Emmanuel Macron, e continueranno a mobilitarsi» ha scritto la Fidl in una nota precisando che l’intersindacale si riunirà questa sera per decidere il seguito. dare al movimento delle scuole superiori.

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