Colloquio telefonico Blinken-Lavrov sul reporter americano arrestato. Il ministro degli Esteri russo: «Deciderà un tribunale»

Per il segretario di Stato Usa la detenzione di Evan Gershkovich è «inaccettabile»

«Sarà un tribunale a determinare il destino futuro». È la lapidaria risposta del ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, sulle sorti del reporter del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, incarcerato il 30 marzo scorso in Russia con l’accusa di spionaggio. Durante un colloquio telefonico avvenuto in mattinata con il segretario di Stato statunitense Antony Blinken, il funzionario di Mosca ha sottolineato come i politici americani e i media occidentali «dovrebbero astenersi dal clamore generato dall’arresto del giornalista». A far sapere del colloquio telefonico tra i due, era stato lo stesso Blinken che, tramite un tweet, ha espresso «la profonda preoccupazione» degli Stati Uniti «per l’inaccettabile detenzione da parte della Russia» del giornalista americano. «Chiediamo il rilascio immediato del reporter del Wall Street Journal e dell’altro americano ingiustamente detenuto, Paul Whelan», l’ex marine, anch’egli condannato per spionaggio e arrestato a Mosca nel 2018. Il reporter del Wsj, fermato per spionaggio in Russia, è stato ufficialmente arrestato dalla Corte di Lefortovo a Mosca due giorni fa. Lo stato d’arresto durerà almeno due mesi, ovvero fino al 29 maggio. Gershkovich – secondo quanto hanno riferito fonti di polizia alla Tass – si è dichiarato subito non colpevole del reato di cui è accusato.


Il possibile rimpasto dei vertici militari russi

Nel frattempo, Mosca sarebbe pronta a un «possibile rimpasto dei vertici militari russi» a causa del fallimento dell’offensiva invernale in Ucraina. A riferirlo è l’Institute for the study of the war (think tank statunitense) nel suo ultimo rapporto. «Fonti russe, ucraine e occidentali hanno osservato che l’offensiva invernale russa non è riuscita a raggiungere gli obiettivi del Cremlino di impadronirsi di tutte le regioni di Donetsk e Lugansk entro il 31 marzo», si legge nel report. Per questo motivo, «la Russia potrebbe presto effettuare una sorta di rimpasto del suo comando militare di alto livello a causa della fallita offensiva invernale» in Ucraina.


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