Friuli-Venezia Giulia, stravince Fedriga (64,3%). La Lega supera FdI, nessun “effetto Schlein” per il Pd – I risultati

Bene anche la lista personale del presidente. Viaggiano su percentuali bassissime il M5s e il Terzo polo: meglio di loro, l’agglomerato di sigle che supporta la paladina dei no vax Giorgia Tripoli

Massimiliano Fedriga è confermato presidente del Friuli-Venezia Giulia. Per lui, a scrutinio quasi concluso (1.358 su 1.360 sezioni), ha votato oltre il 64,26% dei votanti, che affidano così al dirigente leghista un secondo mandato: non era mai successo da quando, nella Regione, il governatore viene scelto tramite elezione diretta. «Un onore, ora avanti con orgoglio», esulta l’esponente leghista, a spoglio ancora in corso. La vittoria è netta, così come la rivincita della Lega rispetto ai risultati delle scorse politiche. Si ripete quanto avvenuto in Lombardia, con Attilio Fontana: anche qui i cittadini accordano per la seconda volta di fila la propria fiducia agli amministratori del partito di Matteo Salvini. Quando mancano pochissime sezioni da scrutinare il Carroccio consolida la posizione di primo partito nella Regione, con il 19,02% dei consensi. Segue Fratelli d’Italia, con il 18,1%, la lista personale di Fedriga, con il 17,68%, Forza Italia, con il 6,68%, e Autonomia responsabile, con l’1,97%. Le cinque liste che compongono la coalizione del centrodestra portano Fedriga a ottenere oltre il 64% delle preferenze.


Massimo Moretuzzo, candidato del centrosinistra, si ferma al 28,4%. Il volano dell’elezione a segretaria di Elly Schlein non sortisce effetti sul Partito democratico che, anzi, contrae il suo consenso nella Regione: 16,56%. La civica di Moretuzzo è al 6,3%, che prende tre volte il numero di voti del Movimento 5 stelle, al 2,41%. Le altre tre liste della coalizione: Alleanza verdi e sinistra, 2,02%, Open sinistra, 1,49%, Slovenska Skupnost, 1,03%. Giorgia Tripoli di Insieme liberi, agglomerato di movimenti della galassia sovranista e no vax, si muove sul filo della soglia di sbarramento: le percentuali per la candidata presidente dicono 4,66%, per la lista 3,97%. Infine, ultimo, il Terzo polo: il trittico composto da Azione, Italia Viva e +Europa, che supporta Alessandro Maran, raccoglie il 2,76% delle preferenze.


La cronaca dello spoglio

I dati dell’affluenza e gli exit poll

Chiusi i seggi alle 15, inizia lo spoglio. Le elezioni regionali del Friuli-Venezia Giulia del 2023 confermano, innanzitutto, quanto osservato recentemente a livello nazionale: l’affluenza è in calo anche qui. Nel 2018, quando si votava in un solo giorno, la partecipazione si attestò al 49,65% degli aventi diritto. Cinque anni più tardi, il dato – che avrebbe dovuto beneficiare dell’apertura delle urne estesa anche al lunedì -, si ferma al 45,26%, con 502.203 votanti. Nel 2018, ai seggi si erano presentati 549.374 elettori, meno della metà degli aventi diritto, pari a 1.107.415. Ancora prima, nel 2013, quando si votava in due giornate come in questa tornata, l’affluenza definitiva era stata del 50,48%. Da subito, il vantaggio dell’esponente della Lega Massimiliano Fedriga, presidente uscente, è chiaro. I primi exit poll lo danno in una forbice tra il 61 e il 65% dei consensi.

Un risultato atteso che, però, quando lo scrutinio sarà ultimato, potrà essere sviscerato per comprendere come in cinque anni siano cambiati anche al Nord i rapporti di forza interni alla coalizione di centrodestra. Le rilevazioni di Opinio/Rai, poi, collocano il leader del partito autonomista Patto per l’autonomia, Massimo Moretuzzo, sostenuto tra gli altri dal Partito democratico e dal Movimento 5 stelle, tra il 28 e il 32%. Testa a testa tra Alessandro Maran, in corsa con il Terzo polo, e l’avvocata Giorgia Tripoli, divenuta popolare durante la pandemia del Coronavirus per le sue battaglie contro la vaccinazione obbligatoria, supportata in questa tornata da Gianluigi Paragone, Antonio Pappalardo, Mario Adinolfi, Francesco Toscano e dalla galassia no vax.

Le prime proiezioni sui candidati e il centrosinistra ammette la sconfitta

Dopo gli exit poll, Opinio/Rai ha iniziato a diffondere le proiezioni. La seconda, pubblicata alle 16.25, conferma la vittoria di Fedriga che supera con margine la soglia del 60%, migliorando così il suo risultato del 2018. Il candidato leghista è dato al 64,9%. La coalizione di centrosinistra a sostegno di Morettuzzo prende meno della metà dei voti: è al 27,9%. Sorprende il consenso di Tripoli, supportata da liste sovraniste e no vax: prenderebbe il doppio dei voti rispetto all’uomo del Terzo polo. Lei è al 4,9%, lui al 2,3%. Iniziano ad arrivare le congratulazioni al presidente del Friuli-Venezia Giulia. Anche le opposizioni riconoscono, a stretto giro, la sua vittoria.

Tra i primi, Stefano Patuanelli, esponente di spicco del M5s originario di Trieste: «Faccio un augurio di buon lavoro da parte mia e di tutta la mia forza politica a Fedriga. Moretuzzo ha operato in condizioni proibitive, difficili, lo ringrazio. Credo sia giusto partire da qui – aggiunge Patuanelli -. Fedriga ha governato per cinque anni e dunque ha avuto modo di farsi conoscere. Moretuzzo ha avuto poco tempo e ha tentato di recuperare, ma ha fatto un gran lavoro in prospettiva». Il suo messaggio arriva alle 15.07, quello di Debora Serracchiani, già presidente della Regione, qualche minuto dopo: «Siamo di fronte a un traino nazionale, la campagna elettorale è stata trainata dal vento favorevole per la destra, noi abbiamo giocato in una posizione più difficile».

Gli auguri degli esponenti di centrodestra

«Un grande abbraccio all’amico e collega Fedriga per la sua riconferma come presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia. Il buon governo di questi anni è stato ripagato con la fiducia della stragrande maggioranza dei cittadini. E adesso avanti così per i prossimi cinque anni. Buon lavoro Max!». Lo scrive il collega e compagno di partito Attilio Fontana, anche lui fresco di rielezione alla guida della Lombardia, su Facebook. «E dopo le vittorie di inizio 2023 in Lombardia e nel Lazio, oggi arriva la terza! Grazie Friuli-Venezia Giulia», esulta Matteo Salvini, segretario del Carroccio. Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, festeggia il risultato: «Direi che Fedriga ha lavorato molto bene in questi anni. Non ho mai preso in considerazione l’ipotesi di una sconfitta», commenta.

Le prime proiezioni sulle liste

La copertura del campione è ancora basso – 14% -, e si discosta dalle evidenze che arrivano dalle poche sezioni scrutinate. Ad ogni modo, si contendono il risultato di partito più votato Fratelli d’Italia, al 20,9%, e Lega, al 19,9%. Il Partito democratico viaggerebbe intorno al 16,9%, lontano dalla soglia del 20% che in tanti hanno attribuito come obiettivo per testare il successo del cosiddetto “effetto Elly Schlein”. Va bene la lista personale di Fedriga, al 15,3%. Seguono Forza Italia, al 6,6%, Patto per l’autonomia, 4,5%, e Insieme liberi di Tripoli, al 4,3%. Male il Terzo polo, che si è alleato a +Europa per questa tornata, e il Movimento 5 stelle: entrambe le liste si muovono sotto la soglia del 3%. Relativamente ai voti di lista – e non di coalizione – la legge regionale che regola il voto in Friuli-Venezia Giulia prevede una soglia di sbarramento al 4%.

I risultati delle precedenti elezioni del 2018

Queste elezioni sanciscono un primato per il Friuli-Venezia Giulia. Da quando, nel 2003, la carica di presidente è stata affidata tramite elezione diretta, nessuno l’aveva ricoperta per più di un mandato: Riccardo Illy, nel 2008, fu sostituito da Renzo Tondo. Il quale, nel 2013, fu sconfitto da Debora Serracchiani. Nel 2018 è toccata a Fedriga che oggi, con la sua rielezione, quasi certamente prolungherà la sua permanenza nel Palazzo del Lloyd Triestino per altri cinque anni. Nel 2018, Fedriga vinse le elezioni con il 57,09% dei consensi, superando il Dem Sergio Bolzanello, arrivato al 26,84%, il grillino Alessandro Fraleoni Morgera, all’11,67%, e Sergio Cecotti del Patto per l’autonomia, al 4,40%. Allora, la prima lista per voti fu quella della Lega, con il 34,91% delle preferenze, seguita dal Pd con il 18,11%. Al terzo posto Forza Italia, 12,06%, quarti i 5 stelle, 7,06%. Sesta lista quella di Progetto Fvg, 6,29%, Fratelli d’Italia settima al 5,49%, Patto per l’Autonomia in ottava posizione, con il 4,09%, Cittadini in nona, con il 4,07%, Autonomia Responsabile decima, 3,97%. Open sinistra Fvg prese il 2,78% dei voti e Slovenska Skupnost l’1,16%.

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