Lo scivolone di Ceccardi (Lega). Celebra il primato dei vini Antinori «alla faccia della Ue». Ma la cantina ha vinto il premio anche grazie ai fondi europei (ben spesi)

Per la prima volta, un’azienda italiana ottiene il primo posto agli “Oscar” dei migliori marchi vitivinicoli

Non era mai successo che un’azienda vitivinicola italia si aggiudicasse il primo posto nella classifica The World’s Most Admired Wine Brands, gli “Oscar” per le cantine. È Marchese Antinori, storica cantina dell’omonima famiglia toscana, a vincere il riconoscimento del magazine Drinks International. Solo pochi mesi fa, l’iconica cantina nel Chianti Classico, progettata dall’architetto Marco Casamonti, aveva ottenuto il primato anche nella classifica World’s Best Vineyards. Comunque, per celebrare il più recente successo, l’ex candidata presidente della Regione Toscana, la leghista Susanna Ceccardi, rimasta in Europarlamento dopo aver perso la tornata del 2020, ha pubblicato un post sui social. «Ancora una volta, un vino italiano primo nelle classifiche internazionali. Un primato che mi rende orgogliosa in primis come cittadina toscana. La tutela dei nostri prodotti è una priorità per me e per il governo. Alla faccia di chi vorrebbe etichettare il nostro vino come cancerogeno».


In realtà è una gaffe, resa ancora più esplicita dalla didascalia in sovrimpressione che risalta sulla fotografia aerea delle cantine Antinori: «Alla faccia dell’Unione europea». Ma è proprio l’Unione europea, tramite gli stanziamenti del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, il Feasr, ad aver contribuito in parte al successo di Antinori. Nella programmazione di investimenti 2014-2020, la cantina ha potuto beneficiare di «importanti ricadute economiche, strutturali ed ambientali». Lo scrive l’azienda stessa sul suo sito, elencando tra le varie iniziative cofinanziate, «l’acquisto di importanti dotazioni aziendali», la «progettazione e realizzazione di una nuova cantina di vinificazione» e la «progettazione, direzione e realizzazione del progetto “Bioconvito”», per lo sviluppo e l’utilizzo di sistemi biologici per il controllo ed il contrasto di entomofauna dannosa nei vigneti. Insomma, alla crescita della realtà Antinori, e lo riconosce persino l’azienda, contribuiscono anche progetti realizzati grazie ai fondi (ben spesi) della Ue. E non «alla faccia della Ue», come sostiene Ceccardi per fomentare la polemica con l’Europa, in riferimento all’etichettatura sulle bottiglie di vino.


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