Il chiarimento di Susanna Ceccardi: «Ecco perché ho detto che i vini Antinori hanno vinto “alla faccia della Ue”»

La replica dell’europarlamentare leghista all’articolo di Open: «Conosco bene la politica agricola europea, ma contesto le scelte folli sull’etichettatura dei vini»

In seguito alla pubblicazione dell’articolo Lo scivolone di Ceccardi (Lega). Celebra il primato dei vini Antinori «alla faccia della Ue». Ma la cantina ha vinto il premio anche grazie ai fondi europei (ben spesi), uscito in data 7 aprile 2023, riceviamo e pubblichiamo la replica dell’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi.


«Non conosco Felice Florio, ma dopo quello che ha scritto non posso non rispondere.
Precisando da subito come non ci sia stata alcuna gaffe. Conosco perfettamente la PAC e la sua importanza, tanto che la Lega ha convintamente sostenuto il regolamento che promuove lo sviluppo rurale, strumento essenziale per gli investimenti. Il mio post certo non si riferiva a quest’ultima ma ai provvedimenti dei burocrati europei sulla etichettatura dei vini. Mi sembra che sia doveroso, proprio per difendere il valore di alcuni strumenti europei, denunciare i pericoli di politiche che possono pregiudicarne i benefici. I vini della cantina Antinori sono i migliori grazie al lavoro di chi, ogni giorno, si alza presto la mattina per mandare avanti l’azienda. La qualità delle nostre aziende è un vanto di cui andiamo fieri. E il fatto che le aziende agricole vengano finanziate dall’UE con uno strumento, la PAC, che è nato apposta per sostenere l’agricoltura, ci obbliga a contrastare le pericolose iniziative di altri Paesi, siano esse basate sull’utilizzo di denominazioni equivoche o, ancor peggio come nel caso dell’Irlanda, il possibile utilizzo di deliranti health claims: nostro vino non è cancerogeno. Quando l’Europa sostiene con i soldi delle nostre tasse le nostre aziende che si innovano e progrediscono, non abbiamo timore a essere compiaciuto. Quando però gli euroburocrati cercano di farci credere che i prodotti sintetici sono migliori del nostro olio o rifilarci farina di grillo e cavallette fritte, ci ribelliamo con tutte le nostre forze. Proprio per difendere quel Made in Italy che la cantina Antinori esprime come nessuno al mondo. Se Antinori, che pure è una eccellenza straordinaria all’avanguardia, avesse a che fare con un sistema di etichettatura sbagliato che affossa la reputazione del vino finirebbe inesorabilmente – al pari di tutte le altre cantine – per essere penalizzata, con buona pace dell’impegno e delle risorse investiti in questo suo meritatissimo primato. Un motivo in più per prenderci la libertà di contestare queste scelte folli».


Credits foto: ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

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