Ancelotti scaccia le voci sul futuro da ct in Brasile: «Le chiacchiere le porta via il vento». Il ricordo di Berlusconi: «In ansia per lui, da presidente c’era sempre»

L’allenatore del Real Madrid dice di voler onorare il contratto che scade solo a giugno dell’anno prossimo, provando a spegnere le indiscrezioni che lo vorrebbero sulla panchina della Nazionale brasiliana

Sul suo futuro lontano di Madrid, Carlo Ancelotti ha le idee molto chiare. L’allenatore del Real da tempo è tra i candidati più chiacchierati per sedersi sulla panchina del Brasile, con i verdeoro in cerca di riscatto soprattutto dopo l’ultimo mondiale in Qatar. Ancelotti però prova a congelare le voci a Radio anch’io Sport su Radio1: «C’è un bel detto che fa proprio al caso: le chiacchiere le porta via il vento – ha detto l’allenatore – Ed è così, ho un contratto fino al 30 giugno 2024 e mi piacerebbe rispettarlo». Su quel che invece sarà il futuro del figlio Davide, suo strettissimo collaboratore anche a Madrid, Ancelotti spiega: «Sta finendo il corso per allenatore di Uefa Pro in Galles, terminerà a maggio, poi potrà allenare qualsiasi tipo di squadra. Non sarà il Basilea, perché si trova bene qui e vogliamo continuare qui. Il giorno che avrà voglia di cominciare da solo, credo che lo farà e anche bene». Ancelotti ha poi spiegato di seguire con «apprensione e ansia» il ricovero di Silvio Berlusconi al San Raffaele. Da allenatore del Milan sotto la presidenza berlusconiana, Ancelotti ha vinto due scudetti, una Supercoppa italiana, due Champions, due Supercoppe Uefa e due Coppe Intercontinentali. Del presidente di allora ricorda: «Sono molto legato a lui, spero che vada tutto bene. Berlusconi è stato, è e sarà una persona molto amata da tutti. È stato un grande presidente – ha aggiunto – che stimolava e aiutava nei momenti difficili e metteva un po’ di pepe nei momenti buoni. Nei momenti di difficoltà si poteva contare sul suo appoggio».


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