Francia, via libera del Consiglio costituzionale alla riforma: in pensione a 64 anni. Proteste a Parigi e in altre città – Il video

Tra le misure respinte, l’istituzione di un indice di anzianità e la richiesta di referendum avanzata dalle opposizioni

Il Consiglio costituzionale francese ha convalidato gran parte della contestata riforma delle pensioni, compreso il rinvio dell’età pensionabile a 64 anni. I saggi hanno respinto la richiesta avanzata da 250 parlamentari dell’opposizione che chiedevano di indire un referendum di iniziativa condivisa sulla riforma promossa dal governo Borne e dal presidente Emmanuel Macron. Tra le misure respinte dal Consiglio costituzionale c’è quella che istituiva «l’indice di anzianità», ai sensi dell’articolo 11 della Costituzione francese. Macron, che ha fortemente voluto la riforma nonostante le forti proteste degli ultimi mesi, dovrebbe promulgarla entro le prossime 48 ore secondo l’emittente Bfmtv. Da sinistra a destra, i partiti che si sono opposti alla nuova normativa annunciano che continueranno la loro battaglia. «La lotta sulle pensioni continua», ha dichiarato il leader di sinistra de La France Insoumise Mélenchon, mentre Marine Le Pen assicura: «La sorte politica della riforma non è ancora decisa, il popolo ha sempre l’ultima parola, spetterà al popolo preparare l’alternativa che tornerà su questa riforma inutile e ingiusta». A difendere la decisione del Consiglio costituzionale, la prima ministra Élisabeth Borne. «Questa sera non ci sono vincitori né vinti», il suo commento, «questa riforma impone dei sacrifici ai francesi che sono in grado di sopportarli, ma comporta anche numerosi progressi».


Le proteste

Non si è fatta attendere la risposta della piazza. A Parigi centinaia di persone si sono già mosse in corteo verso la sede del Comune, gridando slogan e accendendo lacrimogeni mentre convergono sul piazzale dell’Hotel de Ville. Anche in altre città si stanno organizzando proteste e mobilitazioni, così come accaduto nelle settimane precedenti.


L’appello dei sindacati

E non si arrendono neanche i sindacati, che hanno sempre avversato la riforma tentando anche una mediazione con il presidente e l’esecutivo, senza però riuscire a trovare un accordo. Ora le sigle dei lavoratori chiedono a Macron di non promulgare la legge che alzerà l’età pensionabile da 62 a 64 anni. «È l’unico modo per calmare la rabbia che si va esprimendo nel Paese», ha dichiarato la neo segretaria della Cgt, Sophie Binet, che chiede anche una giornata di «mobilitazione eccezionale» per l’1 maggio e annuncia che non verranno accettate riunioni con l’esecutivo.

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