La ministra Calderone: «Il nuovo reddito di cittadinanza? Amplieremo le categorie che ne hanno diritto»

La responsabile del lavoro: la sostenibilità è un tema centrale

Le modifiche al Reddito di Cittadinanza non riducono la platea dei beneficiari. Anzi. Tutt’altro, sostiene la ministra del Lavoro Marina Calderone in un’intervista al Corriere della Sera. Con le nuove norme la platea si amplia. E aumentano le categorie che ne hanno diritto. «Si tratta di interventi frutto di una visione globale, quindi vanno valutati tutti assieme quando saranno ufficiali. L’obiettivo è non escludere nessuno dalle iniziative dello Stato. Che devono però mirare non all’assistenza fine a sé stessa, ma a far lavorare il maggior numero possibile di persone», dice la ministra nel colloquio con Isidoro Trovato. Secondo l’esponente del governo Meloni l’errore in passato «è stato quello di volere gestire con la stessa misura politiche passive e attive. Noi invece pensiamo di ampliare la platea dei nuclei familiari in condizioni di fragilità, come ad esempio chi ha in famiglia malati molto gravi. E sul fronte politiche attive stiamo creando le condizioni affinché i disoccupati trovino occupazione nei posti di lavoro che in Italia ci sono». Su una possibile riforma del sistema pensionistico, spiega invece la ministra, «la sostenibilità è un tema centrale e richiede attente valutazioni sulle risorse da impiegare e sui percorsi da attivare. A questo proposito, per la valutazione dell’incidenza della spesa previdenziale e assistenziale, abbiamo ricostituito l’Osservatorio per la spesa previdenziale». Mentre «la legge sull’equo compenso è un primo passo verso tutele più ampie per i lavoratori autonomi. Potrà essere migliorata, anche grazie ai tavoli di confronto con gli organismi di rappresentanza delle professioni che ho avviato appena insediatami».


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