Dl Cutro, manifestazione a Roma contro il governo. C’è anche Schlein: «Lollobrigida parla come un suprematista bianco»

Quasi 100 associazioni in piazza contro lo stato di emergenza e l’abolizione della protezione speciale per i migranti. Tra gli ospiti più noti, don Ciotti, Landini, Fratoianni

Slitta a domani, 19 aprile, l’esame nell’Aula del Senato del decreto Cutro. Un testo che arriverà senza relatore, dopo l’ostruzionismo delle opposizioni in commissione e la determinazione della Lega per la stretta sui permessi di protezione speciale. E in contemporanea con la discussione a Palazzo Madama doveva tenersi la manifestazione a Roma, davanti all’Altare della Patria, per contestare il provvedimento del governo Meloni. Protesta che si è svolta comunque, nel primo pomeriggio di oggi, e che ha visto la partecipazione di diversi esponenti dell’area di centrosinistra, sindacalisti e volti del terzo settore. Dure le parole di Elly Schlein contro la leader di Fratelli d’Italia e il suo esecutivo: «Questo decreto riesce a smantellare il sistema di accoglienza diffusa in modo ancora più violento dei decreti sicurezza. Noi ci stiamo opponendo e inoltre ci sono rilievi notevoli tra cui far saltare la protezione speciale che, nonostante le bugie di Giorgia Meloni, esiste almeno in 18 Paesi europei». La segretaria del Partito democratico attacca Francesco Lollobrigida per le sue dichiarazioni sull’eventualità di una sostituzione etnica: «Questo è il momento in cui dobbiamo capire da che parte vogliamo stare della storia. E noi sappiamo da che parte non vogliamo stare: dalla parte di un ministro che parla di sostituzione etnica, che è un linguaggio da suprematismo bianco, e non vogliamo stare dalla parte di un governo che anche di fronte alle tragedie costanti del Mediterraneo continua a voltare la testa dall’altra parte e a spingere sull’esternalizzazione delle frontiere».


ANSA | Un momento della mobilitazione contro il decreto Cutro, a Roma, il 18 aprile 2023

«Vogliamo dire basta a questa guerra che fanno contro le ong, perché non dicono mai che solo sono una piccola percentuale di chi arriva è salvato dalle loro operazioni di ricerca e soccorso, mentre gran parte dalla Guardia costiera: è fumo negli occhi per coprire la mancanza di una missione istituzionale di ricerca e soccorso in mare che servirebbe, una Mare Nostrum europea che però non hanno il coraggio di chiedere in Europa», conclude Schlein. Alla manifestazione, insieme alla leader dei Dem, compaiono altri esponenti del Nazareno come Marta Bonafoni e Graziano Delrio. Ci sono anche il portavoce di Europa verde, Angelo Bonelli, e il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. Quest’ultimo definisce il decreto Cutro «illogico, irrazionale, sbagliato, inefficace, ingiusto» e attacca l’esecutivo: «Una politica che continua a chiudere gli occhi di fronte alla realtà. Trattare l’immigrazione come una emergenza è insensato. Investire su forme di accoglienza straordinarie invece che ordinarie significa rendere il governo del sistema ingestibile. Ma significa anche aumentare l’invisibilità e aumentare l’ingovernabilità. Una scelta che evidentemente è coerente con un obiettivo: quello di continuare ad usare l’immigrazione come uno strumento per agitare paure, fantasmi e costruire una speculazione politica abbastanza indecente».


ANSA | Don Luigi Ciotti alla mobilitazione contro il decreto Cutro, a Roma, il 18 aprile 2023

Anche il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, interviene alla protesta organizzata dal Tavolo asilo e immigrazione e che vede l’adesione di quasi 100 associazioni: «L’ideologia, la propaganda politica e la ricerca di consenso annullano l’umanità solo per qualche voto in più. Prima il governo va a Cutro per mostrare la propria commozione e ora procede con l’esclusione. Bisogna ricordare che chi fugge mettendo a rischio la propria vita è una persona disperata senza colpe. Quelle del governo solo scelte indegne di un Paese che vuole essere democratico. Secondo don Ciotti, quella dell’immigrazione «non è un’emergenza. Senza la protezione speciale, consegneremo i migranti in mano alla manovalanza criminale mafiosa. I più fragili diventeranno ancora più invisibili». Il fondatore di Libera, concludendo, chiede alle istituzioni di «non dare più soldi a quelle realtà, come la Libia, che mettono le persone nei loro lager». Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, spiega i motivi che hanno portato la sigla sindacale a essere presente in piazza: «La Cgil è qui per difendere il diritto di tutte le persone a vivere dignitosamente e perché è vergognoso che si utilizzi una tragedia come quella di Cutro per introdurre per ulteriori leggi sbagliate che abbiamo già visto che non servono a nulla al nostro Paese».

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