Russia, il giornalista del Wsj resta in carcere. L’ambasciatrice Usa: «Accuse infondate, è innocente» – Il video

La decisione del tribunale di Mosca in appello: Evan Gershkovich era presente all’udienza

Evan Gershkovich, in carcere dal 3 aprile con l’accusa di spionaggio, resterà in carcere. Lo ha deciso il tribunale di Mosca nell’udienza di appello, alla quale ha partecipato anche il giornalista statunitense, che per la prima volta è riapparso in pubblico. Gershkovich è il reporter del Wall Street Journal accusato dalle autorità russe di aver raccolto informazioni sull’industria militare. Gershkovic si trovava a Ekatirenburg, città che si trova negli Urali, per un articolo sul gruppo Wagner e su quello che pensavano i cittadini russi dei mercenari di Prigozhin. «All’udienza di appello era presente anche l’ambasciatrice statunitense in russia. Continueremo ad aiutare e a chiedere l’accesso consolare. Le accuse sono infondate. Continuiamo a chiedere che la Russia rilasci lui e Paul Whelan», ha dichiarato Lynne Tracy, «parlo dai gradini del tribunale dove eravamo in seduta, è stato difficile per me vedere come un giornalista innocente fosse tenuto in tali condizioni. Ieri, per la prima volta, mi è stato permesso di vederlo nel centro di custodia cautelare, è in salute e resiste, nonostante le circostanze». La legale del giornalista ha sottolineato come il reporter abbia conservato il suo «spirito combattivo, si sta allenando e sa che le persone lo stanno sostenendo».


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