È da venerdì 17 marzo che su Vladimir Putin pende il mandato di arresto internazionale emesso dalla Corte penale internazionale. La Corte non ha un sistema automatico di esecuzione, per cui deve affidarsi agli Stati firmatari del Trattato di Roma affinché fermino la persona condannata. Tra i 123 Stati sottoscrittori dell’intesa, c’è anche il Sudafrica. Ed è qui che, il prossimo agosto, il presidente della Russia dovrebbe recarsi per partecipare 15esimo meeting dei leader dei Paesi Brics. Per accogliere il capo del Cremlino – senza doverlo arrestare – a Durban, città sulla costa orientale dello Stato africano che ospiterà l’incontro, Johannesburg starebbe pensando di ritirarsi per tempo dal Trattato di Roma. Gli organi direttivi del partito di governo – il Congresso Nazionale Africano – hanno iniziato una riunione di quattro giorni in cui verrà affrontata la questione. Il segretario generale del partito, Fikile Mbalula, ha invitato a non affrettarsi sulle conclusioni: il fatto di aver avviato una discussione interna non significa che, in automatico, il Sudafrica annulli davvero la ratifica dello Statuto di Roma.
Leggi anche:
- «Kiev ha provato a uccidere Putin con un drone». La rivelazione del quotidiano tedesco Bild
- Putin firma la legge sull’espulsione dalle regioni ucraine: «Sono terre storiche russe, è il nostro popolo»
- Zelensky all’Aia: «Vogliamo vedere Putin condannato. In Ucraina deve essere l’ultima guerra» – Il video
- Mandato di arresto internazionale, Putin andrà in Sudafrica ad agosto? Il governo: «Siamo consapevoli dei nostri obblighi»
- Mandato d’arresto per Putin, la Cina attacca la Corte dell’Aja: «Eviti doppi standard e rispetti l’immunità dei capi di Stato». Oggi Xi a Mosca
- Deportazione di bambini, la responsabile di Mosca: «Solo 380 orfani, nessuno separato dai genitori». E Medvedev minaccia: «Abbattiamo la Corte con un missile»