Voghera, studente porta in classe uno spinello: la scuola lo sospende per un anno, il Tar lo riammette

Il consiglio d’Istituto aveva deciso per una punizione «troppo severa». I genitori dell’alunno hanno presentato ricorso

«Avere uno spinello non è un reato». È la decisione del Tar che si è pronunciato sul caso di uno studente – ancora minorenne – dell’Istituto tecnico agrario «Carlo Gallini» di Voghera, sospeso per tutto l’anno scolastico poiché trovato in possesso di stupefacenti dai professori. In un primo momento, il Consiglio di classe lo aveva sospeso per due settimane. Il caso, come scrive La Provincia Pavese, viene poi passato a quello d’Istituto che opta per una pena più severa: il ragazzo va sospeso tutto l’anno. I genitori dello studente, difesi dagli avvocati Franco Silva e Monica Locatelli del foro di Milano, hanno così impugnato il provvedimento e il Tar ha dato loro ragione, riammettendo il ragazzo di una classe quinta e chiedendo inoltre allo Stato di farsi carico dei 2mila euro di spese legali. 


Le motivazioni della sentenza

Come si legge nelle motivazioni della sentenza, il regolamento dell’Istituto prevede la sospensione di uno studente fino a fine anno scolastico per comportamenti di grave entità, ovvero, affermano i giudici «comportamenti che configurano reati contrari alla dignità delle persone, o tali da comportare pericoli all’incolumità». Il consumo di stupefacenti di carattere esclusivamente personale, come appunto nel caso dello studente minorenne, è quindi un illecito amministrativo, non un reato. «La quantità di droga trovata – afferma il legale Silva, citato da Il Giorno – era veramente modesta e finalizzata a un uso personale. Non si poteva sospettare qualcosa di diverso. Quindi la sospensione non poteva essere così severa».


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