Liceo Carducci, 10 giorni di sospensione agli studenti dello striscione con Meloni e Valditara a testa in giù. La denuncia: «Umiliati dai docenti»

«Mentre i ragazzi dipingevano i muri dell’istituto, docenti e passanti li hanno derisi e insultati», ha raccontato il collettivo degli studenti “Mille Papaveri Rossi”

Si erano autodenunciati per aver esposto davanti alla sede della loro scuola uno striscione contro la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a testa giù: ora gli studenti del Liceo Carducci di Milano sono stati sanzionati con dieci giorni di sospensione, 18 ore tra educazione civica e attività socialmente utili e 2 giorni di assenza da scuola. Misure avviate ufficialmente il 20 marzo e che dopo alcuni giorni il collettivo degli studenti del Carducci, “Mille Papaveri Rossi”, ha commentato prendendo una dura posizione contro il trattamento degli studenti durante le così chiamate “attività utili”. «Ci siamo dissociati dal gesto degli studenti», spiega il collettivo, evidenziando allo stesso tempo quanto starebbe accadendo al gruppo di giovani. «Lo scorso 22 marzo una studentessa è stata costretta a trasportare a mano, per due rampe di scale e una discesa, in uno scatolone, più di un centinaio di componenti di vecchi computer, poi vecchie mattonelle dentro i secchi per una discesa non asfaltata, infine alcuni sacchi di spazzatura». Il collettivo riferisce che, secondo il personale non docente che sorvegliava la studentessa, si trattava di mansioni da tempo posticipate. Poi un altro episodio: «Il 24 marzo alcuni studenti dovevano dipingere di bianco i muri paralleli alla sede dell’istituto, coprendo scritte e disegni accumulati negli anni. La vernice, però, non era abbastanza opaca, dunque si è trattato di un lavoro sostanzialmente poco utile», spiega il collettivo. «Ma, più grave: i docenti di passaggio si sono messi a fare commenti in modo derisorio e hanno assecondato i passanti che, invece, insultavano apertamente i responsabili. Ciò viene definito senza mezzi termini un clima di umiliazione».


«Condanniamo il gesto ma sia garantita loro la dignità»

Le sanzioni da indirizzare agli studenti sono state discusse in consigli di classe straordinari. Ma i verbali di quelle discussioni non sono mai stati resi pubblici. «Non abbiamo intenzione di propinare una posizione ideologica sui fatti accaduti il 4 marzo», scrive ancora il collettivo. «Vogliamo ricordare che i protagonisti di tutto questo sono studenti e studentesse del nostro istituto. Hanno diritto alla stessa dignità di tutti gli altri studenti, nonostante ci si consideri favorevoli o meno al loro gesto».


Leggi anche: