Sfogo di un imprenditore: «In Italia taglieggiato dalla burocrazia inutile. Bye Bye, trasferisco tutti i miei dipendenti a Londra che mi conviene»

L’amarezza dell’imprenditore che ha deciso di portare la sua società via dall’Italia: «Non mi resta che proporre ai miei dipendenti il trasferimento a Londra. Li pagherò di più – spiega – ma mi costeranno meno di uno Stato che ti taglieggia»

M. R. è un imprenditore alla guida di un gruppo hi-tech con due sedi principali a Roma e Londra e altre sedi in molti paesi del mondo. Ha approvato i conti del gruppo e il 2022 è andato così bene da avere la possibilità di distribuire un dividendo a se stesso e ai soci. Convocata l’assemblea della società ha fatto approvare la delibera per la distribuzione di quel dividendo. Ultimo atto formale la sua registrazione. E questa in Italia è una strada tutta in salita. «In Gran Bretagna», si sfoga M.R., «mi è bastato inviare la delibera per mail alla Camera di commercio procedendo così rapidamente al pagamento dei dividendi. In Italia questo è impossibile perché non esiste ancora una procedura digitalizzata». Non potendo recarsi di persona fisicamente perché avrebbe perso troppo tempo prezioso, M.R. ha incaricato una agenzia specializzata di fare la fila per lui, e ovviamente l’ha pagata per questo 120 euro più Iva. In più ha dovuto pagare 200 euro all’Agenzia delle Entrate per registrare il verbale sui dividendi (che vengono a loro volta tassati), più una marca da bollo di 16 euro. Ma non basta registrarla qui. Bisogna fare il bis anche alla Camera di commercio. Il deposito qui costa un po’ meno (120 euro), ma a parte restano da pagare altri 65 euro di diritti camerali. Alla fine 548 euro per quello che a Londra costa zero. «L’unica cosa che posso dire è Bye Bye», spiega amareggiato l’imprenditore, «perché ogni volta è così in qualsiasi passaggio burocratico. Stare in Italia mi costa troppo e in ogni paese civile del mondo tutto questo non esiste più da anni: si fa tutto on line senza costi. Non mi resta che proporre ai miei dipendenti il trasferimento a Londra. Li pagherò di più, ma mi costeranno meno di uno Stato che ti taglieggia per cose inutili buone solo a mantenere in piedi strutture che non servono più, con i loro consigli di amministrazione e personale in esubero…».


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