Arpino, il premio di “Latinista dell’anno” va a uno studente tedesco: due italiani sul podio

Il secondo classificato è il palermitano Paolo Pezzillo, che racconta: «Quando ho visto gli altri concorrenti pensavo di non essere abbastanza preparato»

È lo studente tedesco George Löhnig il vincitore della 42esima edizione del Certamen Ciceronianum Arpinas, l’ormai celebre gara di traduzione e commento dal latino. Si tratta di una competizione organizzata ogni anno dal Centro Studi Umanistici “Marco Tullio Cicerone” e dalla città di Arpino, in provincia di Frosinone, aperta agli studenti iscritti all’ultimo anno di liceo classico in tutto il mondo. Ad aggiudicarsi il primo posto quest’anno è uno studente tedesco del liceo “Albertus Magnus Gymnasium” di Regensburg, nel Sud della Germania. Gli altri gradini del podio sono occupati invece da due italiani: si tratta di Paolo Pezzillo del liceo “Meli” di Palermo e di Luca Paracchini del liceo “Carlo Alberto” di Novara. La premiazione del latinista dell’anno si è svolta come da tradizione ad Arpino, il piccolo paese che diede i natali a Cicerone. Quest’anno alla competizione hanno partecipato 238 licei di quindici diversi Paesi europei.


Paolo Pezzillo, il primo palermitano sul podio

Il 18enne Paolo Pezzillo, secondo classificato, è diventato il primo palermitano a salire sul podio nella storia della competizione. In un’intervista a Repubblica Palermo, il giovane ha raccontato la sua esperienza: «Pensavo di non essermi preparato abbastanza, vedendo il livello degli altri concorrenti. Ma ho portato a termine il compito pensando al mio lungo studio sui testi di Cicerone». Pezzillo, racconta Repubblica, ama studiare le lingue: non solo il latino, ma anche inglese, francese e un po’ di cinese e giapponese. Un modo, dice lui, non solo per imparare una lingua diversa ma «per imparare a pensare in modo critico e analitico». In questi mesi, il 18enne palermitano si sta preparando all’esame di maturità e al passaggio nelle aule universitario. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, non ha alcuna intenzione di scegliere facoltà umanistiche. I test d’ingresso che ha fatto finora sono per biotecnologia, informatica e ingegneria. «L’amore per il latino prescinde da tutto. Leggerò Tacito e Seneca anche se dovrò studiare molecole e procedimenti di informatica», precisa Pezzillo.


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