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Scontro Italia-Francia su migranti, il numero uno del partito di Macron riaccende la polemica: «Meloni disumana e inefficace»

10 Maggio 2023 - 13:25 Ygnazia Cigna
Continua la tensione Roma-Parigi con le dichiarazioni di Stéphane Séjourné

Mentre il governo francese cerca di ricucire lo strappo Italia-Francia provocato dalle dichiarazioni del ministro dell’Interno Gerald Darmanin, che ha definito Giorgia Meloni «incapace» di gestire la politica migratoria del nostro Paese, il numero 1 del partito di Emmanuel Macron Renaissance rincara. «La premier italiana fa tanta demagogia sull’immigrazione clandestina: la sua politica è ingiusta, disumana e inefficace», dichiara Stéphane Séjourné, sottolineando che l’estrema destra francese trae ispirazione da quella italiana. A riferirlo è Le Figaro, che puntualizza come tali dichiarazioni saranno ribadite dall’eurodeputato il prossimo 25 maggio a Roma, in occasione del seminario del gruppo europeo Renew.

Attaccare Meloni perché Le Pen intenda

Secondo il quotidiano francese, la presa di posizione del ministro Darmanin è finalizzato ad «attaccare Meloni per mettere in difficoltà Marine Le Pen. Il campo di Macron si serve della dirigente nazionalista dell’Italia come di un nuovo spauracchio anti Rassemblement National (Rn)». Una strategia che sarebbe utile in prospettiva delle elezioni europee del 2024, in vista delle quali gli alleati del capo dello Stato immaginano di rilanciare il duello tra un blocco di centro e uno nazionalista. Ma va ricordato che la stessa leader del Rassembement National di recente ha ribadito le distanze dalla nostra presidente del Consiglio, a differenza di quanto fatto invece con Matteo Salvini che sembra restare un suo alleato in Europa.

Alcuni dati

Secondo un bilancio redatto lo scorso 4 maggio dalla prefettura delle Alpi Marittime, citato dal quotidiano francese, «oltre 9mila persone straniere irregolari sono state oggetto di una procedura di non ammissione». E quindi riconsegnati direttamente alle autorità italiane dopo essere stati fermati. Si tratta di un terzo in più rispetto all’anno scorso nello stesso periodo. «Altri 2.870 stranieri sono stati fermati nel resto del dipartimento, al di fuori della zona frontaliera. Ovvero il 70% in più rispetto allo stesso periodo del 2022».

Il commento dello storico Marc Lazar

Lo storico Marc Lazar, sempre dalle pagine de Le Figaro, dà uno sguardo sulla vicenda. «Sull’immigrazione, la Francia accusa l’Italia di non gestire bene e non occuparsi dei migranti che arrivano sulle sue coste, incitandoli poi a dirigersi verso la frontiera. Da parte sua, l’Italia attacca l’ipocrisia della Francia, che da’ lezioni in materia di diritti umani», commenta analizzando i motivi delle frequenti crisi diplomatiche Roma-Parigi. Ci tiene, però, a sottolineare che sussiste sempre una «solida cooperazione» a diversi livelli e nella società civile. Per quanto riguarda le parole di Darmanin, per Lazar tutto questo «dimostra ancora una volta che la relazione franco-italiana si caratterizza sul lungo termine per un’oscillazione permanente fra, da un lato, la celebrazione piuttosto riconosciuta dell’amore che proverebbero i ‘cugini italiani’ che condividono la stessa cultura e, dall’altra, senza giungere ad evocare la dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 di Mussolini, conflitti più o meno importanti, malintesi, reali divergenze, o seri antagonismi». Secondo lo storico queste tensioni continueranno, soprattutto nella prospettiva delle elezioni europee 2024. Ma, puntualizza, «la Francia e l’Italia hanno bisogno per motivi economici l’una dell’altra».

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