La Russa rilancia la mini naja volontaria, l’idea dei 40 giorni di vita militare per i giovani: «Così onorano la patria»

Il presidente del Senato rispolvera un progetto che aveva proposto da ministro della Difesa. E rivela che presto potrebbe essere presentato un nuovo disegno di legge

Ignazio La Russa torna a parlare di «mini naja» volontaria. Nel giorno in cui la premier Giorgia Meloni ha fatto visita a Udine per il raduno degli alpini, il presidente del Senato riprende l’ipotesi di reintrodurre la leva militare: «L’addestramento in tre settimane non ci può essere, ma se lo portiamo a 40 giorni, che è il tempo con cui una volta il Car preparava la base di addestramento dei militari, allora potrebbe esserci una legge che consente a chi lo vuole, volontariamente, di partecipare alla vita delle forze armate». Così ha risposto La Russa a chi gli chiedeva il suo parere sull’ipotesi di una formazione dei riservisti, sollecitata proprio dall’Associazione nazionale degli alpini. Quando era ministro della Difesa, La Russa aveva fatto approvare un disegno di legge per la cosiddetta «mini naja» e oggi ha rivelato che ne stava predisponendo un altro poco prima di diventare presidente del Senato. In questo momento, ha aggiunto La Russa, ci sono «colleghi del Senato» che sono al lavoro su un disegno di legge analogo e che potrebbe essere presentato presto. L’obiettivo, secondo La Russa, è «rimpinguare le associazioni d’arma, che senza la leva vanno naturalmente invecchiando fino a esaurimento, e nello stesso tempo consentire a tanti giovani che lo desiderano di far parte delle forze armate, esprimere il loro desiderio di onorare la patria con un servizio quanto meno di un certo breve periodo di tempo su base volontaria».


Ciriani: «Avviciniamo i giovani alle istituzioni»

Le frasi di La Russa sulla «mini naja» fanno seguito a quelle di altre cariche dello Stato o esponenti del governo. Prima fra tutte, Giorgia Meloni. Oggi la premier ha risposto così a chi le chiedeva se fosse favorevole alla reintroduzione della leva militare: «Sicuramente è un tema che si può affrontare come ipotesi volontaria, alternativa al servizio civile. Quello secondo me è l’approccio giusto». Sulla stessa linea anche Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il parlamento e anche lui in quota Fratelli d’Italia: «Credo che sia complesso ripristinare la leva per motivi economici, gestionali e logistici, ma che si pensi a una piccola leva o un servizio civile obbligatorio questo serve, per avvicinare i giovani alla responsabilità di appartenere alle istituzioni, alla serietà, ai compiti e alla disciplina».


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