Comunali, dal sempreverde Scajola al movimento per l’indipendenza del Salento: le altre sfide di queste elezioni

Curiosità dalle amministrative, ma anche vicende che hanno avuto risonanza nazionale, come l’inchiesta che ha travolto Fratelli d’Italia a Terracina

Le elezioni comunali del 14 e 15 maggio, in buona parte delle grandi città, restano in bilico: sarà il ballottaggio del 28 e 29 maggio a decretare chi, tra centrodestra e centrosinistra, può ritenersi il vincitore della tornata. L’unico capoluogo di regione, Ancona, potrebbe cambiare colore e passare alla coalizione guidata da Fratelli d’Italia, ma bisognerà aspettare ancora due settimane per trarre le conclusioni. Gli altri 12 capoluoghi di provincia vedono, come principali risultati, la conferma del Partito democratico a Brescia e la netta sconfitta di quest’ultimo a Latina. Il centrosinistra regge a Teramo e si affaccia alla riconquista di Siena, dopo cinque anni di amministrazione di centrodestra. Che dovrebbe riuscire a conservare il governo di Pisa, forse già al primo turno, mentre rimangono aperti i giochi a Massa. Imperia resta a Claudio Scajola, questa volta candidatosi con il supporto delle liste del centrodestra. Partita aperta a Terni, a Brindisi, a Vicenza. Il centrodestra mantiene il controllo di Treviso e Sondrio.


Terracina, le inchieste giudiziarie non spezzano il consenso di Fratelli d’Italia

Oltre al peso delle grandi città al voto, la tornata delle amministrative porta con sé delle curiosità fortemente locali, ma anche vicende che partono dai territori e arrivano ad avere risvolti nazionali. Come il caso di Terracina. Il candidato sindaco del centrodestra Francesco Giannetti vince la prova delle urne nonostante il primo partito della sua coalizione, Fratelli d’Italia, proprio a Terracina era stato colpito da un’inchiesta che ha fatto conoscere i politici locali alle cronache nazionali. “Free Beach”, il nome dato all’attività inquisitoria dei magistrati che hanno rilevato il possibile coinvolgimento degli esponenti locali di Fratelli d’Italia. Il reato ipotizzato era quello di turbativa d’asta per l’assegnazione del tratto di arenile di Terracina. Oltre all’ex sindaca Roberta Tintari, dimessasi dopo due anni di amministrazione in seguito all’arresto, è stato coinvolto anche l’europarlamentare Nicola Procaccini. Di qualche settimana fa la notizia dell’archiviazione del procedimento a suo carico. I cittadini di Terracina, dopo essere stati governati per quasi un anno dal commissario prefettizio Maurizio Falco, rinnovano la fiducia a Fratelli d’Italia e al resto della coalizione a sostegno di Giannetti.


Fiumicino e la sfida da Prima repubblica

L’eredità di Esterino Montino, sindaco Dem della città che ospita il principale scalo aeroportuale di Roma, non è stata raccolta dal suo possibile successore. Il candidato del Partito democratico, Ezio di Genesio Pagliuca, restituisce il timone della città, dopo dieci anni, al centrodestra. Il disimpegno di Montino, marito di Monica Cirinnà, per lasciare spazio al suo vice, non è stata una strategia vincente. Montino, che prima del ruolo di sindaco era stato eletto due volte in Senato e aveva ricoperto il ruolo di presidente del Lazio ad interim, dovrà fare il passaggio di consegne con un’altra vecchia gloria della politica. È stato eletto nuovo sindaco di Fiumicino, con il supporto di ben nove liste di centrodestra, Mario Baccini. Il cursus honorum del democristiano parla da solo: ministro per la Funzione pubblica e sottosegretario agli Esteri nei governi Berlusconi, vicepresidente di Palazzo Madama, segretario di Montecitorio, eletto quattro volte deputato e una volta senatore, per un totale di 19 anni in parlamento. Nella sua lunga carriera politica, ha fatto la storia di diverse formazioni centriste, lavorando insieme a Pier Ferdinando Casini, Angelino Alfano e Bruno Tabacci.

Il dominus Scajola, il laboratorio Ivrea e il significato di Ventimiglia

Asse Liguria-Piemonte. Diversi i simboli che questa tornata ha disseminato nelle due regioni del Nord Ovest. Partendo da Imperia, dove Claudio Scajola si conferma sindaco del capoluogo di provincia ligure. Cinque anni fa, aveva vinto la prova di forza con i partiti di centrodestra, candidandosi da indipendente. Adesso, seppure rifiutando i simboli delle forze politiche di maggioranza nelle sue liste, Scajola ha accettato di essere il candidato di fatto di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. È la quarta volta che viene eletto sindaco di Imperia, sua città natale. Nel passato, è stato coordinatore di Forza Italia, dal 1996 al 2001. Scajola è stato eletto quattro volte deputato e nominato altrettante volte ministro nei governi Berlusconi. A Ivrea, Matteo Chiantore suggella il successo della coalizione Partito democratico e Movimento 5 stelle. La città olivettiana, terra dei Casaleggio padre e figlio, si conferma un laboratorio di eccellenza per il successo delle alleanze tra Dem e grillini. Un ottimo risultato lo ottiene anche il Terzo polo: è la seconda coalizione e stacca di misura i partiti del centrodestra, che insieme non vanno oltre il 15% dei voti. Occhi puntati, infine, su Ventimiglia, città simbolo dell’accoglienza che, da anni, è il passaggio prediletto dei migranti che cercano di raggiungere la Francia. Nella città di frontiera, è testa a testa tra il candidato del centrosinistra Gabriele Sismondini e quello del centrodestra Flavio Di Muro: si andrà al ballottaggio.

L’indipendentismo salentino

Brindisi è l’unico capoluogo di provincia pugliese al voto. Mentre Giuseppe Marchionna del centrodestra, in vantaggio, e Roberto Fusco del centrosinistra si giocheranno il governo della città al secondo turno, tra due settimane, degno di nota il risultato di Pasquale Luperti. Il candidato sindaco per l’indipendentismo salentino è arrivato al terzo posto nella tornata, con un risultato che sfiora la soglia del 13%. Uguaglianza cittadina e Movimento Regione Salento le liste che lo supportano. Quest’ultima ha le sue origini nel 2010. Un movimento che nasce «dall’esigenza di rivendicare la vera identità del popolo salentino». Non è il primo soggetto politico a chiedere che il territorio della Terra d’Otranto, regione storico-geografica, si separi dal resto della Puglia. Il risultato ottenuto a Brindisi, però, ne rinvigorisce le richieste nell’opinione pubblica pugliese. «La storia del Salento ha le proprie radici ben salde nella storia messapica e magno-greca. I territori delle province di Brindisi, Lecce e Taranto non sono collegabili come usi, costumi, e cultura con Bari e con la Daunia. A tal proposito è naturale il sentimento e la volontà di costituire una regione per diventare, così come recita il nostro slogan, “fabbri del nostro destino”. Al centro dell’azione del Movimento Regione Salento c’è la volontà di sanare un’antica ferita, datata 29 dicembre 1947, causata da un accordo tra Aldo Moro e Palmiro Togliatti che cancellò, dinanzi all’Assemblea Costituente, il disegno voluto da Giuseppe Codacci Pisanelli di far diventare il Salento una regione. Non a caso è lui il padre putativo del nostro sogno».

Il ballottaggio “più piccolo” d’Italia

Altra curiosità, quella del ballottaggio “più piccolo” d’Italia. Secondo la legge elettorale, nei Comuni con meno di 15 mila abitanti basta ottenere un voto in più dell’altro candidato per vincere l’elezione, senza ricorrere al ballottaggio nel caso in cui nessun candidato superi il 50% delle preferenze. In provincia di Sondrio, nel piccolo Comune di Bema, i suoi 98 elettori si sono equamente divisi tra i due candidati sindaci, Giovanna Passamonti e Marco Sutti: 49 voti a testa. All’unico seggio allestito in paese si è recato il 71,22% dei 139 cittadini aventi diritto di voto. Torneranno al voto domenica 28 e lunedì 29 maggio. Nel caso lo spareggio terminasse ancora in parità, sarà eletto sindaco il più anziano di età.

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