Anche la magistratura italiana ha riaperto le indagini sul caso di Emanuela Orlandi, la 15enne cittadina vaticana scomparsa dal 22 giugno 1983 sulla quale già aveva riaperto un’inchiesta la giustizia della Santa sede coordinata da Alessandro Diddi. Secondo quanto riporta Repubblica, la procura di Roma guidata da Francesco Lo Voi ha aperto un nuovo fascicolo di indagine affidato al sostituto procuratore Stefano Luciani, che starebbe lavorando in stretta collaborazione con gli inquirenti vaticani. Luciani si era già occupato del caso Orlandi a proposito delle dichiarazioni dell’ex procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, che aveva dichiarato pubblicamente che due alti funzionari del Vaticano gli avevano detto che si sarebbero impegnati a far trovare il corpo della ragazza. Si trattava di informazioni raccolte da Capaldo nel periodo in cui era titolare del fascicolo sulla scomparsa della 15enne. Le dichiarazioni di Capaldo sono sempre state smentite dal Vaticano e la stessa procura di Roma aveva provato a verificarle proprio con Luciani. Il lavoro a cui ora è chiamato il pm dovrebbe invece affrontare nel complesso il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. La speranza ora per Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, è che «ci sia una cooperazione leale» tra la procura di Roma e il Vaticano. Attraverso la sua avvocata Laura Sgrò, considera l’apertura del fascicolo da parte degli inquirenti italiani «una bella notizia. È quello che noi chiediamo da anni per avere la verità su Emanuela».
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