Padova, trapiantato cuore fermo da 44 minuti: è il primo caso al mondo. I medici: «Abbiamo sovvertito un paradigma»

L’operazione è stata effettuata su un uomo di 46 anni, cardiopatico, già operato in età pediatrica, e in lista d’attesa per un trapianto da due anni

Nell’azienda ospedaliera di Padova è stato eseguito il primo trapianto di cuore da un organo che aveva cessato ogni attività elettrica da 20 minuti. «Abbiamo sovvertito un paradigma a livello mondiale, dimostrando che è possibile trapiantare un cuore rimasto fermo dopo 44 minuti di arresto anossico e ripartito funzionando come un cuore praticamente normale», ha commentato Gino Gerosa, direttore del Centro di Cardiochirurgia «Gallucci» dell’Aou di Padova che lo scorso 11 maggio, con la collaborazione dell’Anestesia di Treviso guidata dal dottor Paolo Zanatta, ha portato a termine l’operazione. Il donatore era un uomo colpito da “morte cardiaca”, con contestuali, irreversibili danni cerebrali, da rendere vano ogni accanimento terapeutico. In Italia la donazione a cuore fermo può avvenire solo dopo che un medico ha certificato la morte attraverso l’esecuzione di un elettro-cardiogramma protratto per una durata di almeno venti minuti, trascorsi i quali si considera vi sia una irreversibile perdita delle funzioni dell’encefalo e dunque la morte dell’individuo. «Ci sono Paesi in cui l’attesa dopo lo stop del cuore è di 2, massimo 5 minuti, qui in Italia ne sono previsti 20. Quindi abbiamo studiato e lavorato intensamente per superare questo ostacolo e abbiamo dimostrato che anche in Italia si può fare questo tipo di trapianto», ha detto il professore Gerosa.


Dopo lo stop, il cuore è stato riperfuso, valutandone la funzionalità, quindi il via all’iter del trapianto. L’operazione è stara effettuata su un uomo di 46 anni, cardiopatico, già operato in età pediatrica, e in lista d’attesa per un trapianto da due anni. «Il paziente era quasi al termine della vita in attesa del trapianto», conferma Gerosa, citato da Il Mattino. «Il programma di donazione a cuore fermo è attivo da molti anni con risultati positivi su fegato e rene», dice invece Paolo Zanatta, «oggi – continua – sappiamo per certo che è possibile rendere disponibile anche il cuore. La legge prevede per accertamento di morte 20 minuti di asistolia, il più lungo al mondo probabilmente. Ma l’esperienza che noi abbiamo fatto ci ha permesso di capire che questo limite può essere superato», ha concluso durante la conferenza stampa di annuncio, a cui ha partecipato anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, «emozionato e orgoglioso per questo traguardo». «Si tratta di una notizia emozionante – ha dichiarato Zaia – si apre una nuova pagina di storia sul fronte del trapianto di cuore, risultato di un lavoro di squadra eccezionale portato avanti dalla sanità veneta e da questi medici professionisti di grandissimo spessore».


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